A proposito di fake news, di cui si è tanto parlato alla Leopolda renziana, come giudichereste il fatto che i mezzi di comunicazione, sulla base di dichiarazioni di esponenti del Governo, accreditano l’idea che si sta risolvendo il problema dei precari della ricerca mentre tutto ciò è falso? Infatti l’emendamento approvato, al quale si attribuisce la soluzione del problema attraverso la stabilizzazione di un gran numero di precari, risulta a dir poco profondamente inadeguato e anche ingannevole. Innanzitutto perché taglia completamente fuori i ruoli tecnici e amministrativi e comunque in un contesto di risorse estremamente limitato (10 milioni per il 2018 e 50 a decorrere dal 2019). E poi perché si condiziona la destinanzione delle risorse al cofinanziamento del 50 per cento da parte degli enti di ricerca. Questo in un contesto nel quale il livello delle risorse per la ricerca è assai esiguo rispetto agli altri Paesi europei (l’Italia è il fanalino di coda in Europa nel rapporto fra Pil e spesa per la ricerca) e gli enti di ricerca fanno fatica a coprire le esigenze della gestione quotidiana. Inoltre si prefigura un intervento che appare decisamente incoerente con l’impegno alle stabilizzazioni dichiarato nella legge Madia. Eppure nelle settimane scorse in tanti, anche “autorevoli” esponenti della maggioranza e del PD, si sono espressi a favore delle richieste dei precari del Cnr. A Pisa, a Firenze e a Roma. Ci sono forze e gruppi parlamentari che, nell’ambito della discussione sulla legge di bilancio al Senato, avevano assunto l’impegno a sostenere emendamenti risolutivi o comunque comprensivi anche di un percorso progressivo per arrivare alla stabilizzazione. Ma così non è stato, niente di tutto questo, e ora si prefigura una situazione molto difficile per introdurre cambiamenti in quanto si annuncia la necessità di bloccare il testo alla Camera attraverso il voto di fiducia. Speriamo di no, ma nell’aria non c’è una grande volontà di ascoltare le ragioni di chi vive nel disagio e nella incertezza di futuro, al contrario del corposo ricorso a misure che corrispondono a operazioni di carattere elettoralistico come la pratica dei bonus.
Comunque, non appena la legge di bilancio arriva alla Camera il nostro gruppo riproporrà gli emendamenti presentati dal Senatore Gotor e respinti dalla maggioranza, che erano il frutto dell’ascolto e del confronto con i ricercatori precari del Cnr.
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