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Ci vorrà un po’ di tempo per ricostruire una sinistra forte, credibile e radicata

5 giugno 2018

Tuttavia se si pensa che tutto quello che è rimasto a sinistra sia da buttare, la domanda diventa quella di chi è in grado e si impegna concretamente a ricostruire, su quali basi, con che strumenti e spazi politici e partecipativi

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Laforgia Mdp Pisa

Sala affollata ieri sera all’incontro sulla sinistra di fronte al Governo Lega-M5S. Un dialogo a più voci, che ha messo in evidenza punti di vista diversi sulle preoccupazioni per la svolta a destra del Paese e sul come affrontarle. Un dibattito peraltro seguito con molto interesse. Non voglio qui riprendere gli aspetti specifici, che in molti casi si sono soffermati su punti importanti è assai discutibili del “contratto programmatico” che sta alla base della formazione della nuova maggioranza parlamentare. Mi limito a riprendere il senso di una discussione animata da un positivo spirito critico, che ha inquadrato la nuova situazione, prodotta dal voto del 4 marzo, nell’ambito di una riflessione che non si è fermata agli ultimi anni, ma ha cercato di ragionare anche sugli errori della sinistra nell’ultimo ventennio. Ovviamente non per stare a guardare con la testa rivolta al passato ma per cercare di individuare la strada più efficace per la battaglia di opposizione che dobbiamo portare avanti oggi. È comprensibile che in questo contesto emergano sensazioni e ragionamenti caratterizzati dal pessimismo, spesso accoppiati ad affermazioni sulla esigenza di un radicale rinnovamento della classe dirigente della sinistra. C’è del vero, indubbiamente. E non possiamo illuderci che la strada per ricostruire una sinistra forte, credibile e radicata, sia breve. Ci vorrà un po’ di tempo. Ma tuttavia se si pensa che tutto quello che c’è ed è rimasto a sinistra sia da buttare, la domanda diventa quella di chi è in grado e si impegna concretamente a ricostruire. E su quali basi, con che strumenti e spazi politici e partecipativi. Per passare dai discorsi ai fatti, appunto. 

Ecco, è proprio muovendo da questa riflessione, da queste domande, che penso sia significativo e importante ciò che stiamo facendo nella sede di via San Martino. È una prima risposta. Naturalmente è importante ogni altra occasione e luogo per discutere. Anzi ci auguriamo che i partiti e le forze di sinistra riattivino, nel modo più ampio possibile, forme e spazi di dibattito e di confronto politico. Una nuova opportunità è la presentazione del libro di Gianni Cuperlo organizzata per domani, mercoledì 6 giugno, nella sala del Palazzo dei Dodici. 

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