Negli ultimi mesi si è discusso spesso se l'azione pastorale Alessandro Plotti, moderna e innovativa sotto molteplici aspetti, fosse stata pienamente compresa dalla Chiesa e dalla cittadinanza pisana. Ieri abbiamo avuto una risposta inequivocabile. In Cattedrale, alla Celebrazione con cui l'arcivescovo si è congedato dalla città e dalla sua Chiesa dopo ventidue anni di servizio, c'erano oltre mille persone: molti, ovviamente, credenti, ma altrettanti non credenti, venuti ha salutare un uomo di grande umanità e spessore culturale e spirituale, voce profetica (e, quindi, qualche volta scomoda) ma anche persona capace di dialogare sia co le istituzioni civili che con i cittadini. La folla di ieri significa una cosa sola: Pisa e i pisani lo hanno capito davvero.
Per quanto mi riguarda sono felice di essere stato il sindaco che ha proposto al Consiglio Comunale l'attribuzione della cittadinanza onoraria. A monsignor Plotti va la mia personale gratitudine per tutto quello che ha fatto, in oltre due decenni, per Pisa e per i pisani.
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