In queste ore è salita la tensione politica nella maggioranza di Governo. Matteo Renzi alza i toni per guadagnare spazi nella comunicazione. Si tratta di una tattica politica precisa che prevede di distinguersi in continuazione per fare notizia, e tirare la corda fa parte di questo gioco. C’è chi dice che è come il poker, con rilanci e bluff contando sul fatto che in Parlamento non esiste una maggioranza per le elezioni anticipate. Vedremo, ma certamente non si può ignorare che nel merito delle questioni oggetto di contrasto politico emergono differenze politiche profonde: sulla prescrizione come sugli indirizzi economici e fiscali. Le posizioni di Italia Viva tendono chiaramente a prendere le distanze da quelle del centrosinistra, a Roma e nel territorio. Non è un caso che ieri, in Consiglio Regionale a Firenze, gli esponenti di Italia Viva nell’ambito della discussione sulla sicurezza si siano fatti portatori di idee e proposte realizzate dalla Lega di Salvini in alcuni Comuni. Del resto a livello europeo Italia Viva ha deciso di aderire senza tentennamenti al raggruppamento politico che fa capo a Macron. È senza dubbio un chiarimento di fondo rispetto al quando Renzi, per accreditarsi tra i militanti e gli elettori di sinistra, si faceva vanto di aver fatto aderire il PD al Partito Socialista Europeo. Ma in realtà della sinistra gli interessava solo la disgregazione e l’allontanamento dai suoi valori fondamentali e, indubbiamente, in gran parte ci è riuscito. Tuttavia il suo progetto centrista non sembra trovare nel Paese il consenso da lui sperato, fortunatamente, e se per la sinistra la situazione resta difficile si può immaginare comunque un’azione di rilancio e di recupero di credibilità se saprà dare le gambe ad una visibile politica indirizzata all’equità e alla lotta alle diseguaglianze, a partire dal lavoro e dalla protezione sociale.
Ma oggi è arrivata anche una buona notizia: la sentenza del Consiglio di Stato con cui viene rigettato il ricorso di “Toscana Aeroporti” contro il pronunciamento del TAR in ordine alla valutazione d’impatto ambientale della nuova pista dell’aeroporto di Peretola. Si tratta sicuramente di una vittoria per i Comuni e i comitati della piana che hanno denunciato i rischi e i danni di un progetto che compromette sul piano ambientale un territorio sensibile e incide in negativo sulla qualità della vita dei Comuni e delle popolazioni interessate. Questa sentenza dovrebbe comunque indurre tutti ad un serio ripensamento, ma la cosa più probabile è che i sostenitori della nuova pista, per interessi economici o per calcoli politici e elettoralistici, non molleranno facilmente e continueranno a dire, furbescamente, che per fare sistema tra i due aeroporti Pisa e Firenze è necessario realizzare a Peretola una pista doppione di quella di Pisa anziché realizzare una effettiva integrazione dell’offerta e dei servizi. E se si obbietta che in questo modo c’è uno spreco enorme di risorse ambientali e finanziarie ci rispondono che questo è il business. Poco importa se questo spreco condizionerà negativamente il futuro del territorio. Però, ad oggi, questi propositi hanno trovato la giusta resistenza e il deliberato del Consiglio di Stato rappresenta una conferma che fa ben sperare.
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