Le motivazioni della sentenza della Corte Costituzionale sulla legge elettorale sono arrivate e non hanno tolto di mano ai partiti e al parlamento la patata bollente dato che non ha detto come fare le nuove norme, ma ha confermato che spetta alla politica decidere le nuove regole elettorali, nel quadro della necessaria armonizzazione fra Camera e Senato, al fine di garantire una omogeneità delle maggioranze. Quindi comincia adesso una fase di confronto fra le forze politiche per trovare un punto di intesa, che non sarà facile e, penso, nemmeno rapidissimo. Difficile dunque immaginare la programmazione di nuove elezioni prima di aver approvato il nuovo contesto normativo. Allora ecco che si accentuano ulteriormente le tensioni e le polemiche nel PD, in larga parte dettate dai nervosismi provocati dalla sconfitta referendaria: “Congresso subito!”, si chiede. Bene, ma come? Una discussione vera sulle politiche e sul progetto per il futuro del Paese oppure sulla ricerca di una resa dei conti interna? Finora non si capisce. Io penso che la cosa migliore sarebbe dare la parola alla base, agli iscritti e agli elettori del PD, con una diffusa campagna di assemblee nei circoli territoriali, sviluppando un confronto diretto fra base e gruppo dirigente. Da qui impostare un percorso congressuale finalizzato a ricostruire un forte rapporto con l’insieme della società e delle sue articolazioni associative. Perché il problema non è chi uscirà vincitore dai gazebo delle primarie ma come recuperiamo e guadagniamo consensi per vincere le elezioni politiche. Questo tema intendo porlo anche nel mio intervento di domenica prossima a Firenze, davanti ai candidati di sinistra che si sono fatti avanti per la segreteria del PD. Tuttavia il convegno di Firenze è interessante proprio per la riflessione sui contenuti, a partire dal tema del lavoro, che deve animare l’iniziativa della sinistra.
Nel frattempo attenzione ad altri appuntamenti. Oggi, 10 febbraio, ricorre il “giorno del ricordo”, stabilito per non dimenticare la tragedia delle foibe per troppi anni nascosta dalla congiura del silenzio. Ieri alla Camera, la Presidente Boldrini ne ha parlato in Aula, aprendo un confronto in cui hanno preso la parola tutti i gruppi parlamentari.
Inoltre a Pisa si terrà un convegno per celebrare i 50 anni dal documento delle “Tesi della Sapienza”, che rappresentò uno dei fatti più significativi per lo sviluppo del movimento del sessantotto italiano.
Sempre per parlare di scadenze commemorative, approfitto per dire che sono contento di aver lavorato come Questore della Camera, insieme alla Fondazione Gramsci, per la realizzazione di una importante iniziativa a Montecitorio in occasione dell’ottantesimo anniversario della morte di Antonio Gramsci, con mostra e convegni. L’inaugurazione sarà il 27 aprile e saranno esposti gli originali dei “Quaderni del carcere” e i volumi della libreria di Gramsci.
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