Leggere i commenti al pronunciamento del Consiglio di Stato sulla pista di Peretola è istruttivo, si fa per dire, sul piano della capacità di stare al merito del problema e sul piano della coerenza rispetto a precedenti dichiarazioni. Partiamo da quanto hanno detto i massimi rappresentanti delle istituzioni fiorentine e della Regione. Dalle loro parole sembra che il Consiglio di Stato sia stato influenzato o condizionato dalle spinte campanilistiche di Pisa o dei Comuni della Piana, evitano attentamente di parlare dell’oggetto della questione e la buttano sul localismo. E dobbiamo dire che anche il sistema mediatico, in gran parte, li segue su questo terreno, con ciò nascondendo i termini reali della vicenda. Intanto, in primo luogo, chi è che ha chiamato in causa il Consiglio di Stato? Chi ne ha sollecitato il pronunciamento? Non certo i contrari alla pista, ma si è trattato di un ricorso promosso dalla società Toscana Aeroporti, insieme alla Regione e al Comune di Firenze, contro la sentenza del TAR. Che c’entra il campanilismo dunque? E la sentenza del TAR verteva sul fatto che non si poteva mandare avanti il progetto della nuova pista se prima non venivano realizzate le prescrizioni della Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) prodotta dal Ministero dell’Ambiente. Quindi un documento tecnico, non politico, elaborato secondo le normative vigenti in materia di prevenzione, di sicurezza e di salvaguardia del territorio. Il TAR era stato chiamato in causa dai Comitati e dai Comuni della piana fiorentina quando sul piano politico si è cercato di aggirare in modo maldestro le prescrizioni della VIA. Ora che questo disegno è stato smascherato e azzerato sul piano giuridico i “pasdaran” della nuova pista cercano di “buttarla” sulla polemica politica. E poi che c’entra con le grandi opere pubbliche ferme al palo da anni, come l’Alta velocità o la Tirrenica, oppure la modernizzazione del sistema ferroviario regionale, con la realizzazione di un’opera di proprietà privata? Addirittura Renzi arriva a dire che per fare la pista ci vuole un decreto legge. Che dire? Dispiace vedere i principali amministratori delle istituzioni toscane scadere a un simile livello discussione, invece di ragionare sulle precise questioni di tutela del territorio poste dalla sentenza del TAR e confermate da quella del Consiglio di Stato.
Quanto ai commenti pisani c’è da notare l’imbarazzo, l’ambiguità e il trasformismo degli esponenti della Lega. Va ricordato che la posizione della Lega a Pisa, fino a un paio di anni fa, era nettamente contraria alla nuova pista di Peretola. Poi quando il “capitano” Salvini, a Firenze, ha detto che la nuova pista ci voleva ed era giusta la richiesta degli imprenditori privati la posizione è cambiata, con conseguente “rinculo” degli esponenti pisani. Infatti il Sindaco di Pisa Michele Conti, in questa prima fase del suo mandato, si è preoccupato più volte di rassicurare la città sul futuro del Galilei riportando le intenzioni di Toscana Aeroporti, badando bene a non disturbare la Società, ma anzi trattando ipotesi di accordo sui parcheggi del PisaMover che paiono a tutto vantaggio dell’Aeroporto e non della comunità. Questa considerazione sulla posizione dei leghisti è confermata dalle dichiarazioni del deputato Ziello che si è distinto nel dire che la sentenza penalizza Peretola e favorisce Bologna: esattamente come sostengono i fiorentinocentrici. Però, adesso, il Sindaco nelle dichiarazioni ai giornali una cosa giusta l’ha detta, che è quella sul significato pesante della sentenza del Consiglio di Stato “che mette la parola fine sul potenziamento dello scalo fiorentino” e, allo stesso tempo, ha chiesto a Toscana Aeroporti di garantire gli investimenti sull’aeroporto Galilei. Un investimento programmato da molti anni, ricordiamolo, dai tempi della SAT, e che più recentemente è stato annunciato dai rappresentanti della società in Consiglio Comunale come “già in cantiere”. In verità anche in un Consiglio Comunale del 2016 era stata data la stessa assicurazione. Bene, allora se le posizioni del Sindaco sono queste non ci interessano le polemiche, ma dimostri chiaramente di andare avanti su questa strada e ponga con grande determinazione la necessità di aprire subito il cantiere per i nuovi investimenti di potenziamento del Galilei. Altri ritardi non sono accettabili.
1 Commento
Condividendo l’ analisi quasi totalmente mi limito a fare alcune osservazioni da Cittadino.
Prima considerazione, richiamando quanto ebbe a dire il Presidente Rossi con l’ unificazione di Peretola e Pisa in un unica HAB avrebbe evitato di favorire Bologna.
Questa giravolta , da me non capita se non in chiave di posizionamento personale. Seconda osservazione nel merito. Il problema non’è solo di impatto ambientale enorme, del PROGETTO espansivo per le VOLUMETRIE destinate ai Servizi ricettivi,commerciali e abitativi, Stadio compreso,caldeggiato da Renzi Sindaco e da Segretario PD dopo.
Il problema è di SICUREZZA,oltre allo scempio territoriale, in quanto l’ allungamento della Pista insiste in prossimità dell’ autostrada creando alto rischio per i passeggeri,residenti in prossimità e automnobilisti.
Problema locale , a mio parere è da riconsiderare PisaMover,dall’ aereoporto alla Stazione, rispetto a prima,non ha migliorato il servizio, ne accorciato i tempi di collegamento per la tratta PISA-FIRENZE,meglio sarebbe stato ammodernare la linea ferroviaria esistente con la realizzazione di un doppio binario. Occorre rivedere il progetto di circonavigazione della Città,trasformando il porogetto in una metropolitana di superficie, liberando il più possibile la Città dai mezzi pesanti,non solo di collegamento dei due parcheggi intermodali.
Oggi dopo la Sentenza restituisce a Pisa il giusto ruolo ,non per campalinismo, per ubicazione, per Piste già adatte all’ atterraggio di aerei intercontinentali. Per il clima. Ultima considerazione di ordine politico,va un meritorio grazie ai Sindaci Pisani fine a Marco Filippeschi che si sono spesi per raggiugere questo risultato.