Di seguito e in allegato l’intervista di Francesco Loi a Paolo Fontanelli. Stasera, lunedì 21 ottobre alla Leopolda, l’assemblea pubblica sulla sinistra e le elezioni regionali del 2020.
VERSO LE REGIONALI
«Lista civica di sinistra in una coalizione aperta anche al M5S»
L’ex sindaco Fontanelli: personalmente non mi candido In caso di un impegno diretto lo farei per il Comune PISA
«La lista, se nasce, saràregionale con articolazioni nei collegi provinciali. Pisa sta facendo la propria parte con molte adesioni», dice l’ex sindaco Paolo Fontanelli, esponente di Articolo Uno e tra i promotori della lista di sinistra, ambientalista e civico progressista per le prossime elezioni regionali.
Fontanelli, quali sono gli obiettivi?
«Sollecitare la formazione di una coalizione larga, di centrosinistra, capace di vincere e contrastare l’avanzata della destra nazionalpopulista anche in Toscana. C’è bisogno sia di rimotivare molti elettori di sinistra che si sono rifugiati nell’astensionismo per delusione, sia di conquistarne di nuovi sulla base di un progetto innovativo. Per questo è essenziale tenere insieme la questione sociale e quella ecologica: crisi economica e disuguaglianze sono l’altra faccia della crisi ambientale e dell’emergenza climatica».
E perché al fianco del Pd?
«Non è la definizione giusta. “Al fianco” può significare subalternità. Riteniamo invece importante il percorso della costruzione della lista dal basso, molto di più della somma di simboli e sigle. Per mettere in piedi una coalizione in grado di vincere il contributo del Pd è decisivo, ma è necessario che abbandoni ogni tentazione di autosufficienza e si faccia protagonista di un processo aggregativo largo e aperto».
Anche con il M5S?
«Sì, provando a dialogare anche con il M5S. Oggi siamo in un contesto politico assai diverso da quello di pochi mesi fa, che ci auguriamo regga fino afine legislatura, ed è possibile confrontarsi sui problemi con un nuovo spirito».
Dal Pd pisano invece cosa si aspetta?
«Che ci sia attenzione verso questo progetto, anche se il livello decisionale è quello regionale. Main primavera si voterà pure in molti comuni e da noi la vicenda più importante è quella di Cascina. Possiamo parlarne con lo stesso spirito di apertura che proponiamo perla Regione?».
Lei potrebbe essere tra i candidati della lista?
«No, lo escludo. Penso che la listadebba avere un senso di rinnovamento, espressioni di diversi settori e professioni della società. E non solo di giovani. Per quanto mi riguarda intendo dare una mano a questo progetto. Semmai, se proprio dovessi tornare ad un impegno diretto, preferirei il Comune. E per la nostra città che sento la passione più forte».
Nomi come quelli del filosofo Alfonso Maurizio Iacono e dell’ex presidente del Cnr Domenico Laforenza Potrebbero guidare la lista dei candidati?
«Si tratta di persone di qualità, competenti e legate al nostro territorio. Ma parlare di nomi per una lista che ancora non c’è è del tutto prematuro».
Nel frattempo ci ha pensato (o ripensato) ed è diventato possibilista per un suo ritorno nel Pd?
«Quando sono uscito, con Bersani ed altri, la ragione principale stava nella mancanzadi una minima agibilità politica per la minoranza. Era evidente che il renzismo allontanava il Pd da una parte del suo popolo, con una linea centrista che ora Renzi ha esplicitato con la sua scissione. Zingaretti sta cercando di rilanciare il Pd come forza della sinistra riformista. Ma con la crescita della Lega e lo spostamento a destra dell’elettorato è mutato lo scenario. Per ricostruire una credibilitàdiffus adelPd e della sinistra, espansiva sul piano elettorale, non bastano piccoli aggiustamenti e servono a poco i ritorni. Ci vuole una scossa, un’iniziativa politica innovativa, un percorso coinvolgente fondato sulla volontà di affrontare le grandi contraddizioni di oggi: ambiente, sviluppo, lavoro, diritti e doveri, immigrazione. Per un mondo migliore, direbbe Vasco Rossi». — Francesco Loi
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