Sui giornali locali di stamani oltre alla straordinaria vittoria del Pisa con la Carrarese, che tiene aperta lo corsa per la B, trova spazio la polemica, sulla virtuosità dei conti del Comune di Pisa, fra il Sindaco attuale e gli amministratori precedenti. Il tutto prende le mosse da uno studio ben documentato dell’Osservatorio Cottarelli sui bilanci dei comuni capoluogo di provincia, che dimostra appunto la virtuosità e l’efficienza dell’Amministrazione pisana, nel rapporto fra spesa e servizi, ponendola al primo posto in Italia. Si tratta di uno studio riferito al 2016. E’ evidente che il merito di quel risultato è delle amministrazioni precedenti a quella attuale ed è il portato di un processo di gestione in equilibrio del bilancio della durata di molti anni. E forse sarebbe utile, anche ai fini non solo di una corretta comprensione dei dati ma dell’insegnamento che se ne può trarre, approfondire l’analisi e vedere da quali scelte ha tratto origine questa virtuosità. Invece siamo al ridicolo di un Sindaco che è arrivato adesso e che cerca di usare “Cicero pro domo sua” il lavoro e i risultati dei Sindaci e delle Giunte precedenti. Risultati frutto di scelte che la sua parte politica ha sempre negato e, anzi, ha combattuto con il voto contrario nei Consigli Comunali. Tutto ciò è penoso, perché semmai dovrebbero ringraziare per aver trovato una buona situazione finanziaria e un bel po’ risorse disponibili anziché debiti, come è avvenuto in molti Comuni. Al contrario il Sindaco Conti cerca maldestramente di annebbiare quei risultati e di seminare dubbi sul lavoro delle giunte di centrosinistra (non gli è bastata la “figuretta” all’inaugurazione dell’Incile). Per farlo chiama in causa Sergio Cortopassi, assessore al bilancio dal 2003 al 2008, che certamente ha dato un contributo fondamentale al riequilibrio del bilancio, ma Cortopassi era assessore di una Giunta e di una maggioranza di centrosinistra. E quella linea è stata possibile perché nel programma presentato alle elezioni nel 2003, nelle scelte di risanamento finanziario fatte negli anni precedenti e nel lavoro di riorganizzazione della macchina amministrativa, era chiaramente indicato l’indirizzo del riequilibrio del bilancio. Obbiettivo realizzato con una politica rigorosa sul piano delle entrate e anche con la vendita di quote e di beni pubblici considerati non necessari alla attività del Comune e ai servizi per i cittadini.
Comunque tutte queste cose, chiamiamole fatti e informazioni, sono facilmente riscontrabili con una ricerca sulla stampa o sugli atti dei consigli comunali di quegli anni. E forse sarebbe un buon servizio per la memoria dell’opinione pubblica, e per la virtuosità o meno dei comportamenti futuri, fare in modo che i problemi vengano raccontati nella loro genesi e non solo nella semplificazione del momento. Questo vale per molti aspetti che interessano i problemi del territorio. Faccio un altro esempio: quando Toscana Aeroporti si vanta dei risultati di crescita nei flussi dei passeggeri del Galilei dimentica di dire che le previsioni di quella crescita, così come gli investimenti, erano già presenti nella pianificazione della Sat (società a maggioranza pubblica) e non sono l’esito della privatizzazione. Basta andare a rileggere la rivista Locus, Felici Editore, del 2011 dedicata al nuovo terminal, nella quale oltre alle previsioni di sviluppo (circa 6 milioni di passeggeri per 2020) si ritrova la scelta del People Mover come strumento strategico per l’aeroporto, integrato con la gestione aeroportuale. Scelta poi contraddetta e disattesa dalla nuova proprietà a maggioranza privata che ha scaricato i costi e i problemi gestionali sul territorio e sui cittadini pisani.
Ecco, se quando si parla di un problema si rammentano anche i percorsi di formazione e di discussione che lo hanno definito si fa un buon servizio per tutti. Affinché siano più chiare sia le complessità che le responsabilità per risolverli al meglio.
Nessun Commento