Ieri mi è capitato di commentare con un amico la situazione politica italiana. In realtà nei pochi contatti avuti negli ultimi dieci giorni, o nei discorsi che ho percepito in giro, mi pare che prevalga nella testa della gente una grande confusione. E non ci vuole molto a capirlo, basta pensare a Salvini che prima apre la crisi di Governo e chiede le elezioni e poi nega di avere presentato la mozione di sfiducia. Oppure allo stesso Salvini che sentenzia la fine del Governo ma contestualmente non si dimette da Ministro. Ma il mio amico, che per ragioni di lavoro frequenta l’estero, mi ha detto di quanto sia difficile, quasi impossibile, raccontare e far capire agli stranieri cosa sta avvenendo in Italia. Per chi ci guarda da fuori è un vero rompicapo, che quasi sempre finisce nel ridicolo ed espone il nostro Paese a giudizi non proprio lusinghieri.
Comunque lo “spettacolo” è appena iniziato e vedremo i prossimi atti tra poche ore.
Però quanto a superficialità e spregiudicatezza i nuovi leghisti ne hanno da vendere. Un caso esemplare di questi giorni è il rimpasto della Giunta del Comune di Pisa. Il Sindaco ha dimissionato e sostituito due assessori in mezzo al mese di agosto, forse con l’intento di ridimensionare o nascondere il fatto all’opinione pubblica. Ovviamente il punto non è la legittimità del Sindaco a scegliersi la squadra, ma è invece il significato politico e amministrativo di tale decisione. Il Sindaco Conti ha dichiarato che questa scelta è finalizzata a dare “nuovo slancio” al lavoro della Giunta e che “si aspetta un cambio di passo”. Ora è evidente che con queste affermazioni il Sindaco dice, in sostanza, che la squadra che aveva scelto solo un anno fa non ha dato una grande prova nell’affrontare i problemi della città. E di questo in verità ci eravamo accorti. Resta il fatto che sul piano politico si tratta di una valutazione ne meriterebbe una discussione trasparente e chiara, soprattutto nel rapporto con la città. E forse una riflessione dovrebbero farla anche i cittadini che si sono lasciati incantare da parole d’ordine, sia nazionali che locali, improntate più al risentimento sociale che non alle proposte per cambiare e migliorare la qualità della vita. Tuttavia i fatti hanno la testa dura e prima o poi ci si deve fare i conti. Basti pensare alle vicende del PisaMover o dell’aeroporto Galilei: cosa resta delle polemiche e dei proclami del centrodestra che prometteva soluzioni utili alla città? Il recente comunicato dei Piccoli azionisti mi pare abbia denunciato chiaramente la subalternità della Giunta di destra verso le società di gestione. In particolare verso Toscana Aeroporti. Giustamente viene messo l’accento sul calo dei passeggeri a Pisa rispetto alla media nazionale, al contrario di Peretola. E si evidenzia la contraddittorietà con l’aumento del biglietto della navetta stazione-aeroporto. Questi dati devono far riflettere anche sulla partita tutt’ora aperta della nuova pista nella piana fiorentina. Anche qui stupisce che mentre si va sviluppando una discussione molto preoccupata sul congestionamento delle città d’arte, Venezia e Firenze in particolare, e si ipotizzano misure per calmierare i flussi e anche le attività ricettive come gli Airbnb, allo stesso tempo a Firenze si fa la scelta di un nuovo aeroporto che alimenta oggettivamente la spinta turistica anche dei low-cost alla concentrazione sul capoluogo toscano. Forse in vista delle elezioni regionali un aggiornamento di discussione sarebbe auspicabile.
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