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Un Governo debole e un Paese con sempre più ingiustizie sociali

20 dicembre 2018

Alla fine Salvini, Di Maio & co. dopo mesi di sparate propagandistiche hanno ceduto di fronte all'Unione Europea: nel mezzo dei loro "giochi" i danni subiti dalle finanze pubbliche italiane. E la sinistra che continua a sbagliare...

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DI MAIO SALVINI CONTE
Alla fine il Governo ha trovato l’accordo con la Commissione europea per evitare la procedura di infrazione. Una mediazione sull’indebitamento che ha portato le previsioni del Governo italiano dal 2,4 al 2. Quello cioè che l’Europa chiedeva due mesi fa. Ma allora Salvini e Di Maio risposero con intransigenza: “chi se ne frega”, “non indietreggeremo di una virgola”, “la manovra resterà come l’abbiamo decisa”, e così via dichiarando. È evidente che si sono rimangiati i loro propositi di fronte al rischio di rimanere totalmente isolati in Europa ed esposti alla reazione dei mercati finanziari, dimostrando superficialità e scarsa attendibilità. Forse hanno guadagnato qualcosa sul piano delle propaganda in queste settimane, ma resta il fatto che hanno fatto pagare al Paese un prezzo alto, significativo, sul piano delle risorse bruciate con l’aumento dello spread e l’incremento degli interessi sul debito. Tuttavia non penso sia molto utile sviluppare la critica al Governo sul piano del mancato rispetto delle promesse e delle intenzioni fatte nelle settimane e nei mesi scorsi. Non è sul “tradimento delle loro promesse elettorali” che si può impostare una politica di alternativa. E stare a discettare se hanno vinto i falchi (Salvini e Di Maio) o i mediatori (Conte, Tria e Juncker) serve a ben poco.
Il problema per le opposizioni di sinistra è quello di indicare con chiarezza, sul piano dei contenuti, una strada diversa per fronteggiare la crisi e combattere le diseguaglianze. Stare a discutere sulle alleanze mi pare del tutto inutile. Certo non dobbiamo nemmeno favorire il rafforzamento dell’intesa fra i populisti del M5S e la destra leghista, e in questo senso degli errori sono stati fatti. Ma in ogni caso la sinistra sarà in grado di recuperare credibilità e consensi solo se riuscirà a rendere visibile e concreta una proposta realmente alternativa allo stato delle cose presente. E ciò significa dire come si combattono e si cambiano i meccanismi economici e sociali che hanno prodotto la crisi attuale, con gli squilibri e le ingiustizie che colpiscono i più ceti più deboli e compromettono il futuro dei giovani. E qui, se guardiamo al dibattito sul congresso del PD o di LeU e di ArticoloUno, non ci siamo. Meglio il contributo del manifesto per la democratizzazione europea di Piketty. Comunque ne riparleremo. 
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