Rovistando e rimettendo a posto vecchie carte, rimaste in cartelle abbandonate in un cassetto da anni, ho ritrovato il testo di un intervento dattiloscritto di Remo Bodei, che credo non sia mai stato pubblicato. Si tratta di un discorso pronunciato in un convegno in Sapienza, a Pisa, il 10 marzo del 1992, che aveva come partecipanti insieme a lui Vittorio Foa, Claudio Pavone e Achille Occhetto, allora segretario del PDS. Il tema di fondo, se non ricordo male, era la moralità e la politica. Eppure l’inchiesta di “mani pulite” non era ancora esplosa come fenomeno destinato a condizionare pesantemente la politica italiana. Il primo arresto era avvenuto nel mese di febbraio è ancora non emergeva nell’informazione niente che facesse pressare alla tangentopoli che portò alla fine della “prima Repubblica”. Poi, ricordiamolo, nello stesso anno ci furono gli attentati mortali contro Falcone e Borsellino. I titoli de l’Unita’ mettevano in evidenza il monito di Occhetto conto i rischi di una stretta autoritaria e quelli di Foa e Pavone contro i cosiddetti “picconatori” della democrazia parlamentare. Ma la cronaca parlava anche degli studenti che “si spellavano le mani applaudendo l’intervento di Bodei che parlava della necessità che moralità e politica siano un tutt’uno per la salvezza dei più deboli, quelli che altrimenti finiscono per rimanere impigliati nelle ragnatele delle leggi che i “forti” riescono a sfondare”.
Ricordo che chiesi a Bodei l’autorizzazione a trascrivere la registrazione dell’intervento per la sua pubblicazione. Poi, a mia memoria, non se ne fece niente e adesso è riemerso quel testo che considero molto bello e certamente stimolante anche per una riflessione sul tempo presente. Per questo penso di fare una cosa buona, pubblicandolo sul sito, a diffonderlo e farlo conoscere a tutti coloro che hanno interesse a ragionare sui valori della politica, passati e attuali.
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