Quest’anno il Primo Maggio arriva in una situazione difficile e soprattutto molto strana, dato che una grandissima parte del mondo del lavoro è costretta a stare a casa, in quarantena da settimane e in attesa della ripresa. Una ripresa del lavoro che per più di quattro milioni di lavoratori e lavoratrici del sistema produttivo avverrà lunedì prossimo, 4 maggio. Mentre per una serie di settori nel commercio e nei servizi si dovrà attendere ancora. Ovviamente sui provvedimenti presi dal Governo, come su tutte le cose, non mancano discussioni e polemiche. Pesa anche l’esasperazione prodotta da questa lunga lotta contro il Covid-19, che per molte attività ha significato blocco nell’immediato e profonda incertezza per il futuro. Ma penso che, nel contesto in cui ci troviamo, con le polemiche non si risolvano affatto i problemi. Anzi, credo che la ricerca di continue occasioni di contrapposizione, nella politica come nell’informazione mediatica, sia nociva.
La pandemia non è finita e non sappiamo ancora come e quando sia possibile diminuire l’allarme. Tutto consiglia prudenza e precauzione, perché se riparte una nuova ondata di contagi l’effetto può essere devastante, sia sul piano della malattia come su quello psicologico. Finora la paura del virus si è accompagnata con un altissimo livello di responsabilità della popolazione, che ha accettato tranquillamente le misure restrittive, ma di fronte ad una nuova ondata la paura può indurre ad una diffidenza e ad un rifiuto totale di ogni forma di relazione fra le persone, producendo una chiusura sociale estremamente negativa. Per tutte le attività: economiche, relazionali e professionali. Ecco perché ritengo che la pazienza sia la cosa migliore da praticare, almeno fino a che i dati del contagio consentano di stabilire un accettabile livello di contenimento. In tale quadro penso che il pensiero e gli auguri principali di questo Primo Maggio vadano indirizzati verso quei lavoratori e quelle lavoratrici che lunedì prossimo riprenderanno il lavoro, così come verso coloro che non hanno mai smesso di lavorare, con la speranza che possano farlo in condizioni di reale sicurezza.
Comunque BUON PRIMO MAGGIO a tutte e tutti!