Venerdì Pisa ha passato una giornata nervosa e allarmata. Un giovane ha sparato a diverse persone al Cep in seguito ad un diverbio con gli avventori di un bar. Per fortuna solo quattro feriti. Poi, fino a sera, la ricerca della polizia per metterlo agli arresti. Risulta che fosse agli arresti domiciliari in attesa del processo per tentato omicidio in relazione ad una vicenda di un anno fa in Sardegna. Ora, un atto di follia può sempre accadere, ma in questo caso non può essere una motivazione accettabile. Come sia possibile che una persona potenzialmente molto pericolosa, sottoposta a controlli, sia in possesso di una pistola e di altre armi, è una domanda che le autorità di sicurezza devono porsi. E qualche risposta chiara va data ai cittadini. Su questo episodio, ovviamente, è ripartita la campagna sulla paura e la sicurezza che non c’è, e poiché siamo in campagna elettorale i toni si alzano. Ed ecco da Cascina la sindaca che descrive Pisa come il Bronx nello stesso momento in cui nel suo Comune avviene una rapina alla banca, e poi l’Assessore Ziello che, in cerca di notorietà, attacca Liberi e Uguali svelando le sue simpatie fasciste. Ormai è più che evidente la concorrenza che la Lega ha ingaggiato con l’estrema destra per ottenere la palma dei campioni dell’intolleranza e del razzismo. Ma, a proposito di insicurezza e di Bronx, venerdì sera sono rientrato a casa a mezzanotte e le strade del centro erano vive, percorse da tanti ragazzi e ragazze che parlavano tra loro, senza il timore di essere assaltati da un momento all’altro. Certo, ci sono anche punti poco raccomandabili e, soprattutto, c’è una preoccupante crescita dei furti nelle abitazioni. Cose che richiedono indubbiamente un’azione di prevenzione più forte, e anche di repressione quando è possibile. Ma tuttavia questo non giustifica la campagna di denigrazione della città portata avanti dai professionisti della paura. Forse è una certa sovrapposizione con la scadenza ormai prossima delle elezioni comunali che spinge molti ad esagerare con le parole e a forzare le cose. Penso che un po’ di calma e di buon senso sarebbe utile, anche sul piano politico. In proposito mi sono sembrate “sagge” le cose dette da Ermete Realacci qualche giorno fa, quanto ha invitato tutti, e in particolare il PD, ha ragionare sull’esigenza di lasciare aperto lo spazio per un reale confronto dopo il 4 marzo. Comunque Pisa è una città in cui si vive bene, con i suoi pregi e i suoi difetti, che ha attraversato la crisi meglio di altri territori, ma non fuori dal malessere sociale e dal peggioramento della qualità della vita che si è sviluppato negli ultimi anni nel nostro Paese. Indubbiamente ciò ha fatto emergere una esigenza nuova di visione e di coesione politica e sociale che richiede risposte adeguate. Di questo hanno parlato in tanti nel ciclo di incontri “Pensieri e PersonePer Pisa”.
Invece una cosa strana è la discussione che si manifesta nel PD sull’ordinanza del Comune in ordine allo spostamento dei bus dal piazzale dell’aeroporto al parcheggio del PisaMover. L’iniziativa del Comune è doverosa, innanzitutto per coerenza con le finalità dichiarate per ottenere i finanziamenti europei che si fondavano sull’obiettivo di ridurre il traffico su gomma, e poi per l’atteggiamento di Toscana Aeroporti che si è sottratta da ogni serio impegno volto a creare le condizioni di un buon funzionamento del PisaMover. Ho già scritto qui, in passato, che l’idea di quell’opera nacque ai tempi della Sat guidata da Piergiorgio Ballini con il proposito di portare direttamente alla stazione centrale uno degli ingressi al Galilei. Ovviamente per stimolare un uso più ampio del treno, in un contesto di potenziamento dei collegamenti fra Pisa e Firenze. Tutto ciò presupponeva che fosse la Sat a guidare e gestire l’operazione. Ma poi le cose sono cambiate e il percorso è stato diverso. Adesso la nuova società degli aeroporti toscani, a maggioranza privata, non si sente impegnata e anzi si propone una linea del tutto autonoma dai problemi della città, tra i quali c’è indubbiamente quello di evitare che sui cittadini pisani ricadano i costi di quell’opera. Certo, le conflittualità non sono la strada per risolvere le cose e le interferenze politiche non aiutano, anche se è difficile non vedere nelle scelte di Toscana Aeroporti relazioni e solidi rapporti con una parte politica.