Nella settimana scorsa il tema politico centrale era l’avvio di un possibile e difficile confronto fra il M5S e il PD per andare a vedere l’esistenza o meno delle condizioni per un accordo di governo. Era il seguito del mandato esplorativo che Mattarella aveva affidato a Fico, Presidente della Camera. Per questo il PD, prima di assumere una posizione definitiva, aveva convocato la riunione della Direzione nazionale per il 3 maggio. E, ovviamente, ne era nata una grande attesa. Negli stessi giorni, sul piano locale, in vista delle imminenti elezioni comunali di Pisa, nel PD si decideva, per assenza di competitori nelle primarie di partito, la candidatura di Andrea Serfogli a Sindaco. Il percorso con cui si è arrivati a questa decisione è assai confuso e politicamente poco comprensibile. Ma ciò riguarda il PD. Quello che invece ha riguardato noi di ArticoloUNO-Mdp era la decisione da assumere di fronte alla impossibilità di costruire una larga alleanza progressista in grado di rappresentare una progetto di rinnovamento, che avevamo proposto al PD e alle altre forze del centrosinistra. Di fronte all’arroccamento su una linea di mera continuità politica e amministrativa, che a nostro parere espone la nostra città al rischio di una vittoria del centrodestra, abbiamo discusso nella nostra assemblea sulle opzioni possibili; ovvero sulla scelta di presentare una nostra lista autonoma e un candidato sindaco, oppure sulla scelta di non aumentare frammentazioni e divisioni elettorali che avrebbero avvantaggiato la destra. Ha prevalso largamente la seconda opzione, dimostrando insieme responsabilità verso il mondo della sinistra e lontananza dalle logiche di potere, di poltrone e di convenienze personali che hanno mosso e stanno muovendo molti posizionamenti politici. Ciò non significa comunque un nostro disimpegno dalla battaglia politica, anche sul piano delle elezioni amministrative. Svolgeremo la nostra iniziativa sui temi della città, a partire dalle idee e dalle sollecitazioni che sono emerse nel ciclo di incontri “Pensieri e Persone Per Pisa”, con il proposito di inserire contenuti in un confronto elettorale che per adesso ristagna assai.
Invece sabato e domenica sono stati coinvolto in due diversi appuntamenti che parlavano del passato (ma anche un po’ del presente). A San Miniato alla presentazione del libro di Angelo Frosini, ex sindaco di San Miniato dal 1999 al 2009, intitolato “Frazioni e Sezioni. Racconti di scuola e di politica”. Sala strapiena e pomeriggio divertente. Ho trovato molti amici e compagni che non vedevo da tempo. Consiglio di leggerlo, il libro. E domenica sera a Firenze, alla prima nazionale della proiezione del film documentario intitolato “Eravamo tanto amati”. Tratta, attraverso interviste e testimonianze, della nostra storia, di noi che veniamo da sinistra, dalla Bolognina in poi. Eravamo del PCI ma poi, dopo, il campo si è aperto, allargato e infine anche ristretto. Il film, che si basa su un libro dallo stesso titolo e che contiene le interviste integrali, fa riflettere e contiene anche molti spunti su cui discutere. Forse a maggio lo vedremo anche a Pisa.
Quanto alla settimana che si apre l’attesa per la Direzione del PD è passata dal problema del rapporto con il M5S a quello della credibilità e serietà della vita democratica all’interno del PD. Infatti Renzi, intervenendo direttamente in tv, ha stravolto il significato della riunione convocata per il 3 maggio, cambiando di fatto l’ordine del giorno rendendolo vano e riproponendo il suo comando sul partito nonostante le dimissioni date dopo la sconfitta del 4 marzo. Del resto al tradimento della parola data -le dimissioni e non solo- ci ha ormai abituati. Vediamo in queste ore la crescita e il moltiplicarsi di dichiarazioni che spaccano di nuovo il PD. Eppure dicevano che eravamo noi, gli scissionisti, quelli che creavano problemi. Comunque il fatto che Renzi sia ancora fermo al referendum del 2016, incapace di digerire la bocciatura delle sue riforme, e che dopo l’esito delle elezioni politiche non sia capace di alcuna riflessione sui risultati del suo Governo, la dice lunga sullo stato del PD. Allo stesso tempo, nelle stesse ore di questa settimana, il Presidente Mattarella si troverà a disbrigare la confusa e difficile vicenda della formazione del Governo, nella totale assenza di una qualche iniziativa del PD e delle forze di sinistra. Qualche giorno fa Adriano Sofri sul Foglio aveva commentato con una certa delusione : “se il PD esistesse e avesse una intelligenza collettiva”. Ecco, è proprio ciò che manca da diverso tempo e temo che ormai ci sia poco da fare. Anche perché finora un progetto alternativo non è realmente nato, non è riuscito a costruire la credibilità necessaria per tornare a motivare tante persone di sinistra, come si sperava con il progetto di Liberi e Uguali. Tra pochi giorni ArticoloUNO-Mdp proverà a dire qualcosa in una iniziativa nazionale. Non so se essere ottimista, ma spero che si avverta la necessità di uscire dalle secche e dare una scossa in direzione del rinnovamento come condizione per rendere efficace e incisiva una proposta di cambiamento politico e sociale per il Paese.
Infine segnalo un incontro sulla figura di Alessandro Natta organizzato per venerdì pomeriggio, 4 maggio, alla Scuola Normale di Pisa. L’occasione è data dalla presentazione del libro scritto da Roberto Speciale e da una storia che vede Natta, ligure di Oneglia, studente nella nostra città, allievo della SNS, e poi internato nei campi nazisti e dopo la liberazione diviene uno dei principali dirigenti del PCI. Allego locandina invito.