Alcuni passaggi delle vicende politiche locali di questi ultimi giorni meritano un commento. Innanzitutto per lo scarto che comincia a manifestarsi fra le promesse della campagna elettorale della Lega e della destra, sostenute con il segno decisionista di Salvini, e la realtà dei fatti.
In primo luogo sulla sicurezza: nonostante le dichiarazioni dei leghisti e di qualche loro amico non sembra proprio che le cose siano cambiate. Basta leggere le cronache quotidiane. Furti, spaccio e risse sono all’ordine del giorno, esattamente come prima. Anche sul problema degli organici delle forze di sicurezza la problematica è la solita. Il Ministro Salvini aveva promesso con un certo piglio di solennità un aumento degli agenti di Pubblica Sicurezza alla Questura di Pisa, che fin dai tempi del Ministro Maroni risultano sotto organico di ventidue unità, ma ora scopriamo che i 14 che arrivano a Pisa li aveva decisi il Ministro Minniti in precedenza. Ma anche sul fronte dell’aeroporto le notizie di stamani sembrano smentire la verve e la credibilità, in termini di reale autorevolezza, dei vertici locali della Lega. Avevamo letto che la Susanna Ceccardi, messa da Salvini alla guida della Lega in Toscana, aveva preso una posizione decisa contro la nuova pista di Peretola, con la conseguente dichiarazione del ministro Centinaio. Stamani vediamo che questa posizione viene smentita da Roma e si rinvia tutto in avanti. Non è un bel debutto per chi deve tenere il timone in Toscana, soprattutto sul piano dell’autonomia regionale. Sembra di capire che la giustificazione che verrà posta per motivare questa rapida marcia indietro sia quella dei calcoli e degli interessi politici e elettorali. Se così fosse si tratterebbe di una nuova dimostrazione di profonda disattenzione dai reali problemi del territorio, e di una loro totale subordinazione ai giochi della politica e dei nuovi politicanti. Per quanto mi riguarda sulla vicenda degli aeroporti toscani ho più volte manifestato la mia posizione, fondandola esclusivamente su argomenti e motivazioni che rispondono esclusivamente agli interessi del territorio, sia pisano che fiorentino. Posizione che ho ribadito qui, nel Punto del 9 ottobre, spiegando anche le ragioni dell’utilità di una terza pista a Pisa. Si tratta di ragioni che devono essere tenute ben presenti dall’Amministrazione Comunale della città, calcolando l’impatto della crescita dei volumi di traffico prevista per i prossimi anni.
Infine abbiamo letto della polemica all’interno dell’attuale maggioranza di Palazzo Gambacorti sul ruolo dell’assessore all’ urbanistica, prof. Massimo Dringoli. Alcuni “autorevoli” esponenti della Lega ne hanno chiesto le dimissioni se non si adegua alle loro prescrizioni, a prescindere dalla realtà e dalla effettività di atti, norme e procedure regolarmente avviate. In queste posizioni c’è un misto di arroganza e di ignoranza che non promette niente di buono per il futuro del Comune.