Si dice che questa settimana sarà quella decisiva per la legge elettorale. Dai media si apprende che c’è una intesa sostanziale sul sistema tedesco, ma ciò non è corretto perché dovremmo cambiare la costituzione sia inserendo la sfiducia costruttiva (che in Germania garantisce la governabilità) e rendendo mutevole il numero dei parlamentari. Inoltre si fa finta di non sapere che il Germania c’è una robusta struttura istituzionale di tipo federale. Un sistema complesso che la sinistra ha indicato per tanti anni e al quale si è preferito quello maggioritario, anche in questo caso abbastanza diverso da quello francese o inglese. L’Italicum poi, segnava di fatto l’abbandono di ogni proposito federalista e mortificava radicalmente la rappresentatività. Tuttavia adesso, data la impercorribilità di quella strada, ciò che si vuole prendere in considerazione, chiamandolo tedesco, è il sistema proporzionale con lo sbarramento al 5%. Forse la cosa che più interessa a Renzi è l’argomento che in Germania il leader del primo partito viene indicato come Cancelliere. Comunque la base del ragionamento è accettabile, compresa la soglia al 5%, però prima di dare un giudizio bisogna vedere il testo, i dettagli e le modalità con cui si concretizzano le nuove norme. Fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio! Basta guardare alla vicenda dei voucher: un inganno verso i cittadini e la Carta costituzionale. Prima si annulla con un decreto il diritto al referendum promosso con milioni di firme attraverso l’abolizione dei voucher e poi si ripropone con un emendamento il ripristino dei voucher chiamandoli con un nome diverso. Uno scippo di democrazia, un imbroglio politico inaccettabile, quando si poteva seguire un iter parlamentare trasparente per valutare la possibile reintroduzione di voucher per le famiglie e per casi davvero occasionali. Mentre, al contrario, la forzatura attuata rilancia l’idea che queste forme di lavoro temporaneo e precario siano il vero strumento di regolazione del mercato del lavoro, in un contesto che vede aumentare sensibilmente il numero dei licenziamenti nel campo dei contratti a tempo indeterminato. Per questo bisogna alzare la voce e rimettere in cima il tema del lavoro. Ne ha parlato con forza e chiarezza anche Papa Francesco a Genova: il lavoro come fattore centrale di giustizia sociale e di dignità della persona. Stabile e non precario. Un discorso non equivocabile sul piano del diritto al lavoro. Altro che voucher… Allora bisogna dare spazio alle iniziative e alla mobilitazione. La CGIL ha indetto una manifestazione nazionale per il 17 giugno. Sarà una tappa importante, anche per far sì che al Senato non passi la reintroduzione dei voucher nei modi con cui è stata imposta dal PD alla Camera con la convergenza di Forza Italia e della Lega. Parteciperemo.
Venerdì scorso abbiamo intitolato la sala incontri preso la sede pisana di Articolo UNO in via San Martino a Alexander Langer. Posti in piedi e una bella occasione per parlare, a ventidue anni dalla sua morte, di una personalità straordinaria che ha lasciato tracce profonde nella cultura democratica, di sinistra e ambientalista, in Italia e in Europa. Primo appuntamento alla sala Alex Langer lunedì 5 giugno per discutere di beni culturali e di paesaggio.