Ormai agosto va verso la fine ma non è stato un mese tranquillo. La terribile vicenda di Barcellona, con il ritorno in primo piano del terrorismo jihadista, il terremoto a Ischia, la domanda di verità sull’uccisione di Giulio Regeni presa in giro dalla “ragion di Stato”, la crescita dei fenomeni di intolleranza e di razzismo, il clima esasperato sui temi dell’immigrazione, la caduta diffusa del valore della solidarietà e la passiva accettazione della violenza, come nel caso di Niccolò Ciatti barbaramente assassinato in una discoteca. L’impressione è che gran parte dell’opinione pubblica, e purtroppo anche della politica, sia caduta nella trappola della paura e dell’odio. E più si pensa di contrastarla accettandone le premesse e ricorrendo a strumenti straordinari, più si alimenta e se ne resta prigionieri. Sbaglierò, ma penso che occorra una risposta forte e intelligente da parte della sinistra. Ciò significa non negare o sminuire la portata dei problemi che muovono reazioni di chiusura e di intolleranza, ma combatterle con chiarezza sul piano politico e culturale, spiegando le ragioni di fondo che stanno alla base di questi fenomeni ed evidenziando anche le contraddizioni che provengono dalle società occidentali e dall’assetto internazionale. E’ “pane per i nostri denti. Se ne abbiamo”, mi ha detto un amico e compagno con una solida cultura di cattolico democratico. Questo è il primo problema che ci ritroviamo ad affrontare nelle prossime settimane.
Ma, nonostante il periodo, le iniziative politiche sono già ripartite. Per quanto mi riguarda ho partecipato ad un dibattito alla festa di Articolo Uno-Mdp di Massa sui temi dell’area vasta costiera con i Sindaci di Massa, Lucca, Viareggio e Montignoso, e poi ad un confronto a Livorno sul futuro della sinistra promosso da Sinistra Italiana. Per i prossimi giorni sono previsti appuntamenti a Calambrone con Bersani e a Buti con D’Alema, Rossi, D’Attorre, Civati, Cenni e altri. Quindi non mancano le occasioni per parlare e discutere di politica. C’è n’è bisogno.
Tuttavia il primo tema che ci coinvolge nel nostro territorio è quello del lavoro. La vicenda della Tmm, azienda dell’indotto Piaggio messa improvvisamente in liquidazione, lasciando per strada 85 lavoratori, ha un significato importante che va oltre la situazione di una singola impresa. Hanno fatto bene i sindacati a promuovere una prima azione concreta di mobilitazione con lo sciopero il 1 di settembre. Il lavoro, l’occupazione, sono la condizione primaria e essenziale per vivere decentemente. La perdita del posto di lavoro, tanto più in una situazione di crisi, è un trauma. L’ingresso in un tunnel di cui non si vede lo sbocco. Per questo il diritto al lavoro va difeso in ogni modo, e anche la dignità del lavoro fa parte di questo diritto. E viene da chiedersi dov’è un minimo di considerazione per questa dignità quando si chiude una fabbrica e si mettono i lucchetti alle porte di nascosto, all’insaputa dei lavoratori, dei sindacati e delle istituzioni locali? Si tratta in gran parte di un interrogativo retorico, ma mi viene di riproporlo dopo aver visto ieri sera il film di Michele Placido “7 minuti”. Lo consiglio. Si adatta a ragionare sulla situazione che i lavoratori di molte aziende stanno vivendo e mette allo scoperto, con crudezza, questioni che meritano discussione. Comunque fin da ora l’invito è a partecipare alla mobilitazione e a sostenere le iniziative dei sindacati e delle istituzioni, che si sono già attivate, per salvare quella realtà produttiva con i suoi posti lavoro.
L’altro tema politico che trova spazio sui giornali è quello delle prossime elezioni comunali a Pisa. Ne abbiamo discusso anche in un confronto organizzato dal PD nell’ambito della festa di Riglione. Il quadro è tutt’ora confuso e le preoccupazioni circolano, ma il principale partito che guida l’amministrazione non sembra preoccuparsene più di tanto. Ne parleremo approfonditamente anche qui nei prossimi i giorni.