Nel 2017 la spesa complessiva della nostra Istituzione sarà inferiore rispetto all'anno precedente per il sesto anno consecutivo. Nel 2011 la spesa ammontava a 1.108 milioni di euro, nel 2017 ammonterà a 948 milioni: si tratta di una riduzione di 160 milioni di euro, pari al 14 per cento. Per ciascuno degli anni del triennio resterà in ogni caso al di sotto del miliardo di euro, risultato conseguito nel 2015 per la prima volta dopo oltre dieci anni.
La nuova struttura del bilancio di previsione consente inoltre di riscontrare agevolmente come la spesa di funzionamento, al netto cioè degli oneri previdenziali, resterà – in ciascuno degli anni 2017, 2018 e 2019 – comunque inferiore alla spesa di funzionamento del 2016, sia al lordo sia al netto della restituzione di 30,3 milioni di euro al bilancio dello Stato. Nel 2017, in particolare, la spesa per il funzionamento della nostra Istituzione sarà pari 549 milioni di euro.
In ciascuno degli anni del triennio in esame, inoltre, la spesa sarà tendenzialmente equivalente alle entrate complessive. Nel 2017, in particolare, si consegue una sostanziale corrispondenza tra spesa e dotazione: 948 milioni di euro la prima, 943 milioni di euro la seconda, livello confermato sino al 2019. E' un risultato che merita di essere sottolineato, quando si consideri che solo nel 2012 la spesa era superiore alla dotazione di quasi 95 milioni di euro.
Sul piano della sostenibilità del bilancio, l'ammontare dell'avanzo di amministrazione che si prevede di rinviare all'anno 2020, al netto delle somme accantonate in relazione all'andamento del contenzioso con la società Milano 90, risulta senz'altro coerente con le esigenze di equilibrio finanziario di medio periodo dell'Istituzione parlamentare. Complessivamente, inoltre, l'andamento dell'avanzo di amministrazione nel triennio consente di prefigurare sin d'ora le condizioni per procedere ad un'ulteriore restituzione di risorse finanziarie al bilancio dello Stato nel corso del 2017, il cui ammontare potrà essere determinato una volta accertati i risultati della gestione 2016.
Meritano un cenno alcuni dei comparti di spesa che hanno registrato risultati virtuosi particolarmente significativi nel corso della XVII legislatura.
Le misure relative al blocco dell'ammontare dell'indennità parlamentare e dei rimborsi per i deputati – che hanno costituito un indirizzo consolidato nella legislatura in corso e che il Collegio dei Questori propone in questa sede di prorogare ulteriormente sino al 31 dicembre 2019 – hanno permesso di sterilizzare del tutto l'incremento della spesa per i deputati, il cui ammontare resterà sino al 2019 quello segnato nel corso della legislatura e comunque inferiore di oltre 22 milioni di euro rispetto a quello del 2011, equivalente al 13 per cento in meno.
Gli interventi sulla spesa per il personale dipendente ne determinano un ammontare che, nel 2017, è di circa 70 milioni di euro inferiore a quello del 2012, anno conclusivo della scorsa legislatura. Lo stesso dato si conferma anche nel 2019, quando l'incremento segnato in proposito nel 2018 verrà riassorbito in ragione dei collocamenti a riposo previsti e degli altri fattori normativi vigenti.
Anche la spesa per beni e servizi segna, nel 2017, una riduzione assai significativa rispetto al dato del 2012. Dai 140 milioni stanziati per quell'anno si scende agli 82,2 stanziati per il 2017, un risultato cui ha concorso in particolare la dismissione delle locazioni dei cosiddetti Palazzi Marini, che ha abbattuto la spesa per locazioni passive e servizi accessori dai 41,4 milioni di euro del 2012 ai 2,3 milioni del 2017.
I dati che ho appena richiamato alla vostra attenzione rappresentano gli esiti concreti e misurabili dell'impegno determinato e sistematico che il Collegio dei Questori e l'Ufficio di Presidenza hanno condotto in questi ultimi anni sul piano della riduzione e della razionalizzazione della spesa dell'Istituzione parlamentare. Si tratta di risultati che appaiono tanto più significativi quando si consideri il lasso di tempo relativamente breve entro cui sono stati conseguiti – poco meno di quattro anni di lavoro – e comunque tali da rappresentare la motivazione più forte a proseguire senza esitazioni lungo la strada intrapresa.
In conclusione, il Collegio dei Questori sottopone all'Ufficio di Presidenza le seguenti proposte:
a. conferma, sino al 31 dicembre del 2019, dell'attuale importo mensile dell'indennità parlamentare, e della sospensione del sistema di adeguamento dell'indennità parlamentare e, conseguentemente, dei trattamenti previdenziali dei deputati cessati dal mandato;
conferma, sino al 31 dicembre del 2019, dell'attuale importo mensile della diaria;
conferma, sino al 31 dicembre del 2019, dell'attuale importo mensile del rimborso per l'esercizio del mandato parlamentare;
b. approvazione del bilancio di previsione per l'esercizio 2017, con l'unito bilancio triennale per il periodo 2017-2019.