Il tema principale di questi giorni di attività parlamentare sono le chiacchiere intorno alla questione della legge elettorale. Nelle ultime ore anche della vicenda Boschi in relazione alle rivelazioni nel libro di De Bortoli sul caso Etruria. Ma di questo non intendo parlare, c’è solo da auspicare un rapido chiarimento. Invece sulla legge elettorale, a cui si lega sempre di più il tempo di durata della legislatura, mi sono fatto l’idea che sono in molti a giocare all’imbroglio. Dicono una cosa e ne fanno un’altra. Mi riferisco soprattutto alla questione dei capilista bloccati. Dicono (Grillo come Berlusconi e Renzi) che vanno tolti però si muovono di fatto per confermarli. In tal senso è evidente anche l’accordo di Alfano e Salvini. Comunque quello che si riscontra chiaramente è un vuoto di strategia del PD, che si muove in più direzioni con tatticismo, e tanto assillo per quale sia la soluzione più conveniente. Allo stato delle cose sembra che la cosa più probabile sia una convergenza sostanziale tra i propositi di Renzi e quelli Grillo, che porterebbero alla applicazione del cosiddetto Legalicum. Ad un sistema cioè che mantiene il premio al 40% alla lista e non alla coalizione, che mantiene i collegi grandi con i capilista bloccati, con uno sbarramento significativamente più alto del 3% come è adesso alla Camera. In questo modo punterebbero ad una radicalizzazione dello scontro chiedendo il voto utile per raggiungere la soglia del premio e “garantire la governabilità”. E per farlo con più tranquillità ci vorrebbe una precipitazione della crisi politica con le elezioni anticipate. Nella realtà le cose sono un po’ più complicate e vedremo cosa succede nelle prossime ore.
Noi, come Articolo UNO, insisteremo sull’esigenza primaria di superare i capilista bloccati con collegi uninominali piccoli e di salvaguardare un giusto equilibrio fra la priorità della rappresentanza e quella della governabilità. La prossima settimana si terrà il primo appuntamento nazionale di valore programmatico a Milano, intitolato “Fondamenta. L’Italia nel mondo nuovo” e quella sarà la sede per un approfondimento anche su questo problema.
Quanto al lavoro parlamentare importante è stato il passaggio di ieri nei due organi di Presidenza della Camera e del Senato sul tema dell’integrazione funzionale fra i servizi delle due camere e del ruolo unico dei dipendenti. Sono stati approvati i protocolli che abbiamo definito come Collegi dei Questori sulla base degli indirizzi precedentemente discussi. Al di là delle sortite demagogiche e conservative del M5S si tratta di cose che mirano e possono portare a nuovi e sensibili risparmi.