Inizia la prima settimana del nuovo Governo, guidato dal professor Conte e detto “Salvinaio”. Ci sono i primi annunci sulle pensioni e sulla stretta all’immigrazione, come si poteva immaginare. E ci sono le prime sparate, come quella sulla famiglia e le unioni civili, poi smentita. Oltre alla gaffe sulla incapacità di distinguere fra chi rappresenta lo Stato e chi il Governo. Così come sono arrivati i primi commenti dei più importanti giornali stranieri che mettono in evidenza la guida duale del Governo Conte affidata di fatto ai due vice della Presidenza del Consiglio, Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Comunque vedremo nel concreto, sui provvedimenti, cosa intendono fare nelle prossime settimane. Quello che colpiva nelle immagini di questi ultimi giorni era la faccia gaudente di questi nuovi governanti mentre arrivavano al Quirinale per il giuramento. Sembrava andassero ad una festa anziché ad assumere un impegno e una responsabilità seria verso il Paese, che peraltro non si trova proprio in ottime condizioni. Il clima mi pare sia ancora quello della sbornia elettorale. Passerà, prima o poi.
Intanto siamo arrivati all’ultima settimana di campagna elettorale per le elezioni comunali. Venerdì sera abbiamo fatto una buona iniziava sul futuro delle città nel quadro degli incontri di “Pensieri e Persone Per Pisa”. Abbiamo provato ad alzare il tono del confronto elettorale affrontando i problemi sul piano della visione e del progetto. Una esigenza evidente e forte se guardiamo ai temi che caratterizzano la discussione e il confronto fra i candidati e fra le liste che li sostengono. Ciò che emerge è una accentuata tendenza alla semplificazione dei problemi nel quadro di una enorme frammentazione. Crescono in tale contesto le preoccupazioni sul timore che il governo della città possa finire il nelle mani della destra. Scontiamo, in un clima politico e sociale segnato da un malessere diffuso, una difficoltà oggettiva nel presentare una sostanziale continuità con l’esperienza amministrativa uscente. Noi questo problema lo avevamo visto per tempo, tanto che per mesi abbiamo posto la questione di costruire una proposta e una larga alleanza sulla base di un disegno di discontinuità. Purtroppo nel PD è prevalsa un’altra linea. Comunque la portata della posta in gioco impone la necessità di creare la coesione necessaria per contrastare la destra e allora bisogna richiamare in primo luogo l’impegno alla partecipazione. Negli ultimi anni l’aumento delle astensioni dal voto ha indebolito il campo della sinistra. Ora, di fronte al rischio concreto di un arretramento, è importante recuperare motivazioni. Sulle schede elettorali di domenica 10 giugno esiste una offerta politica di sinistra, articolata in liste e candidati. Penso sia possibile individuare persone che possono qualificare una presenza di sinistra in Consiglio comunale, pure in un contesto che miri a limitare la dispersione del voto. Forse è prematuro e poco utile parlare adesso del ballottaggio, ma con molta probabilità dovremo farlo l’11 giugno. Ma intanto facciamo tutto il possibile per portare a votare gli elettori di sinistra. Mancano pochi giorni.