Le cose principali da rammentare, sul piano politico, della settimana che si chiude non sono tante e secondo me l’elenco di quelle da rammentare incomincia con la decisione delle Nazioni Unite di adottare il trattato sulla messa al bando delle armi nucleari. Lo hanno votato 122 Paesi, tra i quali purtroppo non c’è il nostro, che è rimasto vincolato dalla appartenenza alla Nato a seguire le politiche degli Usa. Così come si sono sottratti all’impegno tutti gli Stati che detengono armamenti nucleari. Tuttavia il segnale è importante perché fa crescere nel mondo la consapevolezza della potenziale e incontrollabile forza distruttiva che la proliferazione delle armi nucleari porta con sé. E anche dell’enorme distrazione di risorse economiche e finanziarie che viene assorbita da queste scelte a tutto danno delle popolazioni più povere e del futuro delle nuove generazioni. Ecco, se si vuole parlare dell’avvenire del pianeta e dei suoi abitanti per contrastare i vari populismi che cavalcano paure e chiusure, questo tema non è secondario e non si presta ai tanti fanatismi che caratterizzano i conflitti più aspri, difficili e sanguinosi del tempo presente. Pensiamoci.
L’altro problema che è emerso ancora in questi giorni è l’irresponsabile posizione dei principali Paesi europei sulla questione dell’immigrazione. Al di là dei discorsi, delle dichiarazioni e documenti varati nei vertici dell’UE l’Italia viene lasciata sola ad affrontare un fenomeno di portata enorme come quello dei flussi di rifugiati e di migranti dal fronte africano del mediterraneo. E quanta ipocrisia … Solo poche settimane fa in molti hanno esaltato Macron per la sua linea in favore dell’Europa e ora, alla prima prova, ecco che arriva subito il classico nazionalismo francese. Si dice che ora bisogna avere pazienza e aspettare le elezioni tedesche. Ma andando di questo passo si fa presto ad arrivare alla fine del “sogno Europeo”. Anche perché dell’idea di uno “scatto necessario” non se ne vede nemmeno l’ombra. E poi ci si accontenta al G20 di un compromesso sul libero commercio e si prende atto del disimpegno americano dalle politiche ambientali volte ad affrontare il tema dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici. In questa situazione avvertiamo, come mai prima, l’assenza di pensiero e di iniziativa della sinistra su scala europea. E per quanto riguarda i socialisti europei, vista la subalternità attuale alle politiche neoliberiste, è anche difficile dire quanto sia da augurarsi una loro ripresa, dato il concreto abbandono del valore della parola “solidarietà”, scomparsa dai radar della politica europea da un bel po’ di tempo.
Quanto al dibattito italiano poco da dire. C’è stata la Direzione del PD per la prima volta senza lo “streaming”, motivata con l’esigenza di non dare evidenza pubblica al dibattito interno perché, si dice, evidenzia una litigiosità nociva per il partito. Ovviamente l’obbiettivo è stato mancato perché tutto è uscito nelle agenzie in tempo reale, nonostante le “raccomandazioni” di Orfini a non usare i cellulari. Ma resta la grande distorsione costruita negli ultimi anni, con la complicità dei media, che trasforma il confronto fra posizioni diverse in litigio. Una distorsione interessata, volta a costruire una percezione negativa verso le posizioni critiche tra gli iscritti e gli elettori, a prescindere dal merito dei problemi in discussione. E così è stato anche questa volta, pur in assenza di una reale diversificazione e presa di distanza nel momento decisionale. Quello che si può constatare è la conferma che nel PD di Renzi gli spazi di agibilità politica per la minoranza sono assai esigui, per non dire inesistenti. Ma non è un problema che ci riguarda, non più. Invece una certa curiosità l’ha destata la pubblicazione sui principali giornali di stamani (Corriere, Repubblica, Sole24ore, La Stampa) di diversi capitoli del libro di Matteo Renzi in uscita fra pochi giorni. Ognuno di questi giornali ha pubblicato un capitolo diverso, evidentemente secondo una regia di promozione. Ma la domanda che sorge è se sia davvero una buona idea sul lato della promozione del libro, visto che attraverso una buona rassegna stampa può essere letto tutto senza aspettare le vendite in libreria. In realtà ciò svela il proposito di una simile operazione: iniziare subito la campagna elettorale e quello è il programma del PD. Compresa lo scivolone, se così è stato, sulla salviniana “aiutiamoli a casa loro”. Ma qui mi sovviene Vasco Rossi, in questo periodo molto ascoltato e riascoltato, con ” E va bene così, senza parole. Senza parole…”
Per quanto riguarda Articolo UNO, dopo l’iniziativa di INSIEME con Giuliano Pisapia a Roma, martedì ci sarà una riunione del comitato nazionale per definire i prossimi passi. Ne parleremo prossimamente.