La nuova settimana politica inizia con la discussione sul compromesso trovato nella maggioranza di Governo sulla vicenda della prescrizione, e coloro che avevano usato in contrapposizione toni perentori sul fatto “che non si torna indietro di un millimetro” (il Ministro Bonafede), oppure “non passeranno mai” (Matteo Renzi) adesso sono costretti a arrampicarsi sugli specchi per dire che non hanno ceduto. Io non so dire se la soluzione è giusta e se porterà ad un miglioramento nel funzionamento della giustizia. Mi auguro di si, ma la prima esigenza è quella di un passaggio ad un confronto di merito depurato dai motivi propagandistici. Motivi che, è bene dirlo con chiarezza, portano acqua al mulino della destra (Berlusconi docet) e non a quello di un vero e serio garantismo. Anche sulla vicenda della nave Gregoretti, in ordine alla richiesta di sottoporre a processo il ministro Matteo Salvini per “sequestro di persona”, stiamo percependo dalle notizie di stampa la possibilità che si arrivi a qualche clamoroso ribaltone nelle posizioni politiche della Lega. Infatti dopo che per ragioni di campagna elettorale in commissione si è pronunciata per l’autorizzazione a procedere, e il “capitano Salvini” chiedeva a gran voce di essere processato in nome e per conto degli italiani, non sia mai che adesso la Lega cambia opinione e i suoi Senatori fanno marcia indietro? Sarebbe una nuova e bella dimostrazione di ipocrisia, semmai c’è ne fosse bisogno. Ma chissà, la forza delle abitudini…
Ma veniamo alla Toscana dove, in vista delle elezioni regionali, non mancano discussioni e novità. O meglio, nel campo della destra, si attendono decisioni e scelte che dovevano arrivare, sempre secondo dichiarazioni del “capitano Salvini”, entro la fine del 2019, in ordine alla individuazione del candidato alla Presidenza. Mentre nel campo del centrosinistra, dove il prescelto dal PD Eugenio Giani sta lavorando per mettere insieme una larga coalizione anti-destra, si sta assistendo all’avvio di una campagna distintiva di Italia Viva. Il partito di Matteo Renzi cerca spazio elettorale in Toscana per far crescere il suo peso a livello nazionale e, ovviamente, lo cerca a spese del PD. Niente di male, è il logico sviluppo della lotta politica quando si fonda un nuovo partito. E i passaggi di una serie di esponenti dal PD a Iv, annunciati in questi giorni, non sono una sorpresa e non scandalizzano nessuno. È evidente che nella vicenda della scissione renziana vi è un portato di ambiguità che non è stato discusso e chiarito, soprattutto nel PD. Zingaretti ha messo comprensibilmente al centro della sua azione da segretario il tema dell’unità interna, ma lo ha fatto facendo prevalere la mediazione sulla chiarezza politica, così che oggi capita bene di sentire posizioni di esponenti ex renziani assai simili a quelle di Iv. Invece per quanto riguarda la sinistra in Toscana, a partire dalle decisioni di “2020 a Sinistra” che ha fatto un autonomo accordo programmatico con Giani, si sta lavorando per una lista progressista, civica e ecologista, che metta insieme con tanti militanti di sinistra Articolo Uno, Sinistra Italiana, Verdi e Civica Toscana. Una lista che fonda le sue ragioni sull’esigenza di combattere la destra populista e su un programma di rinnovamento politico e sociale per la Toscana, a partire dai temi che puntano a salvaguardare l’ambiente, il territorio e la qualità della vita nella nostra regione. Speriamo che nel giro di pochi giorni si concretizzi il lavoro per la definizione della proposta sul piano del simbolo e del percorso, aperto e trasparente, per l’individuazione delle candidature. Io mi sto impegnando per questo.
E a proposito del programma questa nostra lista abbiamo detto chiaramente a Giani che noi ci batteremo contro il progetto del nuovo aeroporto nella piana fiorentina, in campagna elettorale e dopo, se avremo degli eletti in Consiglio regionale. Lo ribadisco perché stranamente su Repubblica di Firenze è apparso un perentorio articolo contro ogni ipotesi di ridiscussione di quella scelta e di quel progetto, a prescindere dai seri dubbi sull’impatto ambientale sentenziati dal TAR, che aveva più il sapore dell’intimidazione che non quello della discussione. Tuttavia in quell’articolo, dopo aver esposto la solita lagna sulle infrastrutture che non decollano, si sosteneva che che i progetti si giudicano sul fatto “se sono utili o meno”. Ebbene la nuova pista a Peretola è un doppione di Pisa, aeroporto della Toscana a meno di novanta Km da Firenze, e in quanto tale comporterebbe uno spreco di risorse enorme nell’ambito di indicazioni UE che sconsigliano la costruzione di nuovi aeroporti a distanze inferiori ai 100 Km. Non si tratta proprio di una infrastruttura in cima alle priorità delle cose utili. Anzi, è il contrario.