E' vera o meno “la notizia della soppressione dei 20 treni predisposta da Trenitalia a partire dal 15 giugno 2008”? Paolo Fontanelli, Ermete Realacci, Maria Grazia Gatti ed altri ventinove deputati toscani lo hanno chiesto al Ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli. Con un'interpellanza che domanda al governo anche “quali iniziative urgenti intenda intraprendere per scongiurare tale soppressione e per garantire il diritto alla mobilità ai cittadini e ai pendolari interessati”. E soprattutto quando “intenda convocare il tavolo di concertazione per individuare le linee d'intervento che scongiurino i tagli previsti o per trovare soluzioni alternative”.
Il problema è legato alla volontà di Trenitalia di dismettere i servizi Intercity che, sulle lunghe percorrenze di carattere interregionale, rappresentano l'unico mezzo disponibile presso molte stazioni capoluogo di provincia “E' una scelta quanto mai opportuna -osservano i deputati firmatari dell'interpellanza- che, però, potrà orientarsi su esclusive logiche di mercato solo quando i servizi soppressi, in ragione delle perdite riportate, saranno sostituiti dalle Regioni in cooperazione fra loro”.
Se la strategia dei tagli agli Intercity fosse confermata, in assenza di soluzioni alternative per i pendolari toscani si preannunciano tempi difficili: fra le stazioni più colpite, infatti, quelle di Arezzo, Chiusi, Siena, Grosseto, Livorno, Massa e Prato.