Seguo da lontano le vicende della crisi politica perché sono all’estero e mi mancano informazioni e contatti per capire meglio. Tuttavia la notizia della nascita del nuovo Governo fa molto piacere. Innanzitutto per lo stop al disegno di Salvini e al ridimensionamento della sua arroganza. Poi per il recupero in buona parte del ruolo del Parlamento, nonostante Rousseau. E anche per la presenza nel Governo di compagni a cui mi lega una forte amicizia, come Roberto Speranza e Peppe Provenzano. A loro e a tutto il Governo un grande “In bocca al lupo”.
La sfida sarà senz’altro molto difficile e l’obbiettivo primario è quello di durare per provare a sgonfiare il populismo salviniano e di destra. Ma per farlo bisogna riuscire nella realizzazione concreta di misure utili e visibili per gli strati sociali più colpiti dalla crisi. Non basta dire crescita, Pil e mercati. Bisogna parlare di redistribuzione dei redditi attraverso la leva fiscale e di investimenti per uno sviluppo sostenibile e di qualità. Il rischio per il PD e per tutta la sinistra è di non riuscire a dare l’impulso e la percezione del cambiamento necessario. Ciò lascerebbe aperta la porta ad un ritorno preoccupante e pericoloso del populismo neoautoritario e razzista. A riguardo ho letto una interessante considerazione di Piero Ignazi su Repubblica due giorni fa. Di questo bisogna essere consapevoli, proprio per non perdere di vista l’esigenza di un progetto nuovo e unificante nel campo della sinistra. Comunque adesso, nella fase nuova che si è aperta, bisogna mettercela tutta per sostenere la prova del nuovo Governo e della nuova maggioranza parlamentare.