Perchè discutere solo dei problemi e delle cose che non vanno? Una città cresce e sviluppa ambizioni solo se parla del futuro e se coinvolge i cittadini in progetti che creano nuove opportunità e cambiano la qualità della vita.
A Pisa la concomitanza tra le elezioni comunali e quelle politiche porta la stampa e le tv locali a parlare prevalentemente del confronto elettorale sui problemi della città. Ciò è comprensibile: ma se viene confermato in una misura così totalizzante come è avvenuto finora, questo atteggiamento giustifica quello che inpassato è stato pesantemente criticato. Ovvero l'eliminazione nella legge elettorale per il Parlamento del rapporto tra i candidati e il territorio. Invece era ed è proprio questa una delle domande che dovrebbero essere rivolte ai partiti: in quale modo intendete garantire il legame fra gli eletti in parlamento e i problemi della città e del territorio? Per quanto mi riguarda la risposta è scontata, ma sarebbe curioso sentire cosa dice, ad esempio, il PdL che in Toscana ha scelto di rappresentare solo la realtà fiorentina. Ma fatte queste considerazioni, e vista la difficoltà a trovare uno spazio nella cronaca cittadina, oriento qui -nel mio sito personale- anche appunti o commenti sulla realtà pisana.
Considero poco utile se non negativa per la città una discussione elettorale tutta incentrata sui piccoli problemi o sulle cose che non vanno. Certamente ce ne sono, nella cura della città così come sulla sicurezza, e bisogna parlare anche di queste. Nei programmi elettorali, infatti, se ne discute molto: in quello di Filippeschi con precisione, dettaglio e progettualità. Una città cresce e sviluppa ambizioni se parla del futuro, se coinvolge i cittadini nei progetti che creano nuove opportunità e cambiano la qualità della vita. Ma chi deve e può incalazare i candidati e i partiti a misurarsi con un respiro politico che sia in grado di alzare il livello di attenzione, e responsabilità e di senso civico, sulle attese, le aspirazioni e le prospettive di Pisa?
Forse è anche per questo, oltrechè per le vicende nazionali, che mi è venuta la voglia di riascoltare una canzone dell'ultimo lavoro di Giorgio Gaber, intitolata "C'è un'aria" . Ve la consiglio.
2 Commenti
Sempre da Gaber: “libertà è partecipazione”!
Proviamo ad aumentare la partecipazione alle scelte politiche sia a livello locale che nazionale, gli strumenti ci sono tutti… tecnologici e non!
Sono d’accordo. Questo blog nasce anche per questo: è uno spazio aperto alla partecipazione dei cittadini, in cui raccogliere idee e proposte. Ovviamente non è l’unico strumento a disposizione: ci sono anche le forme di rappresentanza diretta (assemblee, riunioni, dibattiti pubblici, convegni, etc) e soprattutto le primarie, una straordinaria esperienza fondativa di tutto il Partito Democratico (Paolo Fontanelli)