Si sta tenendo in questi giorni a Madrid la Conferenza ONU sui cambiamenti climatici. Dai primi report emergono i dati sempre più allarmanti sulle conseguenze del riscaldamento della temperatura per il futuro del pianeta e, allo stesso tempo, i ritardi, le lentezze e la profonda inadeguatezza delle risposte. Pochi sono i Paesi che rispettano gli impegni già presi sulla riduzione delle emissioni di CO2 nella precedente Conferenza di Parigi. Alle denunce e alle tante parole che vengono spese su questo problema quasi mai seguono i fatti, prevale una miopia tragica e irresponsabile. Certo è importante lavorare sulle persone, educare, puntare sui giovani e giovanissimi che dimostrano più sensibilità verso l’ambiente. Informazione e cultura sono essenziali.da questo punto di vista il dibattito della settimana scorsa, promosso da Spazio Langer, Volt e Legambiente, è stato molto positivo, per partecipazione e interesse. I contributi portati dagli interventi del Prof. Lorenzini e dei ricercatori Bertacchi, Lamperti e Guglielminetti, delle università pisane, hanno permesso un approfondimento reale della questione, e hanno messo in risalto il carattere di emergenza che ha assunto il cambiamento climatico e, quindi, l’urgenza con cui mettere in campo politiche adeguate e scelte nette in direzione della correzione radicale del modello di sviluppo e di consumi. La deputata di LeU Rossella Muroni ha ripreso molti spunti e ha illustrato la mozione parlamentare sulla dichiarazione di emergenza climatica di cui è prima firmataria.
Sul piano del dibattito politico abbiamo notato, a partire dall’indagine sulla Fondazione Open, cassaforte di Renzi e del “Giglio Magico”, anche e soprattutto a dispetto del partito di cui Renzi era segretario, che diversi commentatori hanno provato a spostare il tema sulla questione del finanziamento pubblico dei partiti che non c’è più o addirittura sulla mancanza di trasparenza delle Fondazioni in generale. Forse una discussione seria sarebbe utile e auspicabile, ma bisogna ricordare agli stessi commentatori che quando, nella passata legislatura, si è discusso delle proposte di legge per l’attuazione dell’articolo 49, al fine di rimettere al centro i partiti su basi e regole chiare in termini di trasparenza e di partecipazione democratica, se ne sono ampiamente fregati. E anche gli esponenti politici del M5S, del PD e della Lega, che ora lamentano mancanza di trasparenza, allora furono decisamente contrari all’idea di introdurre forme di controllo e di trasparenza sul funzionamento dei partiti, come prevedeva per esempio la mia proposta di legge. Alla fine il testo mediato approvato alla Camera, che rappresentava comunque un piccolo passo avanti, non fu mai messo in calendario al Senato.
Di oggi è la notizia della sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato le disposizioni della Regione Lombardia volte a impedire la realizzazione di Moschee e ha ribadito il valore dell’articolo 19 della Costituzione che tutela la libertà di culto. Sentenza importante anche per la vicenda pisana, dove viene bloccato un percorso avviato da tempo sul piano urbanistico e arrivato alla fase finale della autorizzazione all’avvio dei lavori, con l’artifizio di una variante urbanistica per la costruzione di un parcheggio sulla stessa area acquistata dalla comunità musulmana. Dire, come fa la Giunta comunale, che questa decisione non ha a che fare con il proposito di impedire la costruzione della Moschea dichiarato dalla Lega in campagna elettorale è pura ipocrisia, e sa anche un po’ di vigliaccheria. Se davvero credono nella esigenza della variante e se hanno rispetto della Costituzione la prima cosa che dovrebbero fare è indicare nello strumento urbanistico una nuova destinazione per la Moschea, invece di dire che va trovata negli altri Comuni.
Un’occasione importante per parlare del dialogo fra le religioni e della libertà di culto arriva dalla presentazione del libro di Vannino Chiti intitolato “Le religioni e le sfide del futuro”, organizzata dalla libreria Ghibellina per il prossimo mercoledì, 11 dicembre, alla Gipsoteca, come da locandina. Invito tutti a partecipare.
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