Oggi alle tre del pomeriggio sono uscito per portare i rifiuti ai cassonetti e ne ho approfittato per fare un giro dell’isolato. Due passi sono il massimo a cui si può ambire in questa estenuante quarantena, e ho fotografato Piazza Guerrazzi alle prese con l’assenza totale di traffico. Ma la ragione di questo Taccuino sta essenzialmente nel segnalare l’intervista che mi ha fatto Francesco Loi e pubblicata sul Tirreno di Pisa di oggi (in allegato). Il tema è quello della difficile situazione economica prodotta dal Covid-19, in particolare sul piano del turismo con il possibile azzeramento dei flussi internazionali. Almeno per quest’anno. Ovviamente questa crisi non investe solo Pisa ma riguarda tutta l’Italia, e ciò che viene previsto è che il turismo sarà soprattutto interno al Paese con una forte attenzione alle città d’arte. Quindi è ipotizzabile che per questa estate è il prossimo autunno, da parte delle città ci sia una attività preparatoria, organizzativa e competitiva, per cercare di intercettare il massimo dei flussi possibili a livello turistico. La mia opinione è che la nostra città e l’insieme del territorio pisano saranno competitivi se si mettono nella condizione di preparare al più presto un progetto unitario e un pacchetto unico e integrato dell’offerta turistica, senza obbligare i potenziali visitatori a fare i conti con una molteplicità di sportelli, informazioni, siti, biglietterie e assistenze, come avviene adesso, che certamente non li incoraggiano a programmare una permanenza di più giorni sul nostro territorio. Poi, per il futuro, il discorso va approfondito, ma sarà bene anche in tal senso avviare una discussione quanto prima.
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