Il 16 giugno è il giorno della Luminara e ogni anno, in tarda serata, mi facevo il giro dei Lungarni attratto dal movimento di Pisa e di accensione dei lumini. Si avvertiva un’atmosfera che faceva crescere l’attesa per le ore del buio e poi per i fuochi. Oggi purtroppo, a causa delle misure di prevenzione sul Coronavirus, niente di tutto questo, e ciò genera una buona dose di tristezza. Una impressione che ritroviamo, almeno io ritrovo, quasi ogni giorno nella passeggiata in bici o a piedi nelle zone della città normalmente più frequentate e vissute dai turisti o dagli studenti. L’assenza si vede, si percepisce e si tocca con mano.
Allora viene la domanda: quanto durerà? E cosa è possibile fare per ripartire? Ecco che qui emerge chiaramente la mancanza di iniziativa degli Enti e delle istituzioni che dovrebbero incontrarsi, ragionare, discutere e proporre idee e azioni in sinergia per fronteggiare questa difficile situazione. Quali misure per incentivare il turismo nella situazione attuale? Con quale offerta ricettiva e culturale cercare di intercettare e attrarre il turismo familiare italiano? La risposta che leggiamo sui giornali è quella di una completa mancanza di attenzione al tema dell’offerta culturale. Si tengono chiusi i luoghi che producono questa offerta, come i Musei, i Teatri, a cominciare dal Verdi, così come i locali e le imprese che operano nel campo culturale.
Significativi sono il documento di #Pisaripartadallacultura, varato dagli operatori delle imprese culturali e la stessa manifestazione delle maestranze del Verdi, insieme agli artisti, che chiedono di uscire dall’immobilismo attuale. Ad essere chiamati in causa sono, in primo luogo, il Comune e poi anche le altre Istituzioni, come la Soprintendenza, l’Università e gli altri soggetti che hanno competenze e strutture nel campo dell’iniziativa culturale. Finora sono solo due i segnali positivi di apertura che abbiamo visto: quello della Torre e dei Musei della Piazza dei Miracoli, con l’evidente limite di rimandare ancora il messaggio che Pisa è solo Torre, e la riapertura degli spazi museali del Palazzo Blu. Ma tutto il resto è fermo, chiuso!
In un contesto simile a questo, in altre occasioni, si assisteva ad una discussione accesa, in cui non mancavano certo quelli che buttavano benzina sul fuoco, invece oggi pare che prevalgano quelli che distribuiscono a piene mani il bromuro di potassio, efficace e inodore sedativo. Non credo sia una buona cosa per la città.
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