La destra ha vinto nelle elezioni europee ma non è riuscita, come volevano la Le Pen, la Meloni e Salvini, nell’obbiettivo di spostare l’asse del governo dell’Unione. Questo anche grazie all’inatteso risultato del ballottaggio in Francia che ha ridimensionato drasticamente le mire della destra e ha invece rilanciato l’idea che se le forze della sinistra si uniscono possono battere l’onda populista e destrorsa. Soprattutto se la percezione è quella di un pericolo di arretramento per la democrazia.
Certo la situazione resta complicata perché non è facile mantenere la necessaria coesione quando, per dare uno sbocco praticabile e positivo ad un processo politico, è necessario fare accordi e mettere insieme un compromesso con forze di un campo politico diverso. Questo è ciò che vediamo in Francia, ma seppure con differenze politiche e istituzionali rilevanti, è un problema che abbiamo anche noi in Italia, e che dobbiamo sviluppare come costruzione di una proposta alternativa alla maggioranza di destra che governa il Paese.
Ovviamente peserà anche l’evoluzione del contesto internazionale, con particolare riferimento alle presidenziali negli Stati Uniti. Il possibile ritorno di Trump, rafforzato dall’attentato subito i giorni scorsi, può riaprire scenari foschi per le democrazie e la convivenza civile, e indubbiamente pone nuovi interrogativi sulle relazioni internazionali e sulle guerre in corso, peraltro malamente gestite dal Presidente Biden. In tale contesto forse è necessario concentrarsi nell’iniziativa su alcuni temi che possono aiutare concretamente la costruzione di un progetto di un progetto di cambiamento.
Innanzitutto dando vita a comitati per l’alternativa, motivati dalla campagna referendaria contro l’autonomia differenziata varata dal Governo e contro la cosiddetta riforma del premierato. Due operazioni che modificano sostanzialmente la Costituzione e riducono gli spazi di democrazia e di unità del Paese. E poi con la mobilitazione sulle emergenze sociali, a partire dalla sanità pubblica, alla casa, al lavoro e al salario minimo. Ecco, la prima necessità è proprio quella di ripartire dal basso, dalle questioni di fondo che riguardano la vita dei cittadini, e l’idea dei comitati per l’alternativa può dare una mano. In questa fase di frammentazioni politiche e sociali sono comunque importanti tutte le occasioni che mettono insieme persone a discutere, confrontarsi o anche solo a parlare.
Una di queste è il ricordo di Enrico Berlinguer a quarant’anni dalla sua scomparsa organizzato per venerdì 19 luglio al circolo Il Fortino di Marina di Pisa. Alla presentazione del libro di Piero Ruzzante sugli ultimi giorni del segretario del PCI seguirà la proiezione del film documentario “PRIMA DELLA FINE”, tratto dal libro “Eppure il vento soffia ancora”. Emozioni da vivere, fatte di ricordi, parole e immagini. Prenotazioni al numero telefonico sulla locandina.