Una giornata con emozioni diverse. La prima è triste e arriva stamattina con la notizia della scomparsa di Alfredo Reichlin, un punto di riferimento importante per tutti coloro che si sentono di sinistra. Un animatore del dibattito politico e culturale, sempre alla ricerca di una visione ampia dei problemi e della prospettiva. Stava male da un po’, ma ci ha lasciato lo stesso un ultimo bellissimo intervento che merita di essere letto con attenzione. Non c’è solo il ragionamento politico, cosa a lui connaturata, ma anche alcune chiare indicazioni rivolte a noi, che abbiamo scelto la via di provare a rilanciare la sinistra.
La seconda emozione, certamente meno forte ma sentita, è arrivata dalla cerimonia celebrativa del 60esimo anniversario dei Trattati di Roma istitutivi delle Comunità Europee. Nell’aula della Camera, in seduta comune con i senatori, i parlamentari europei e le principali autorità del Paese, il bel discorso del Presidente Sergio Mattarella. Anche in questo caso il testo merita una lettura proprio per il respiro culturale e politico che è andato al di là dei toni celebrativi. Un buon viatico per il vertice e le iniziative dei prossimi giorni, fino alla manifestazione di sabato, nel senso che occorre, è necessario, produrre una svolta profonda nelle politiche europee se si vuole rimettere in cammino il progetto della integrazione dell’Unione Europea, oggi in grande affanno, bloccato da visioni ed egoismi nazionalistici. Ma nessun Paese del continente sarà in grado di uscire dalla crisi da solo, senza un progetto comune.
La terza emozione invece è di rabbia. Vedere ancora una volta che il M5S, pur di cavalcare la peggiore demagogia dell’antipolitica non esita a gettare fango sulle istituzioni parlamentari, persino nelle sedi dove si dovrebbe avere un minimo di rispetto per confronto con le altre forze politiche e per le massime cariche del Parlamento, non fa stare sereni. Oggi, poi, hanno superato ogni limite, bloccando i lavori in aula sulle interrogazioni e cercando addirittura di intimidire con prepotenza l’Ufficio di Presidenza, che stava affrontando la questione dei vitalizi. Tema che si presta molto alla demagogia, ma sul quale si fa presto a scivolare nel risentimento e nell’odio verso la politica e i politici. Su cui, però, agiscono questioni e normative complicate che sono fonte più di contenziosi che di soluzioni. Tuttavia nel 2012 il Parlamento ha riformato radicalmente la materia, abolendo il sistema dei vitalizi e sostituendolo con un sistema previdenziale contributivo. Non esistono più erogazioni di vitalizi o di pensioni sulla base delle legislazioni fatte a prescindere dal criterio dell’età. Eppure, anche di fronte a iniziative volte a intervenire in modo giuridicamente sostenibile sui vitalizi del passato, il M5S fa di tutto per confondere i piani e impedire che si possa ragionare seriamente sul da farsi. Oggi lo hanno fatto con modalità che ricordano le pratiche e le aggressioni antiparlamentari del fascismo nella sua fase nascente.
Ultima emozione, ma contenuta, alla iniziativa di presentazione del simbolo del nuovo soggetto politico “Articolo UNO. Movimento democratico e progressista”. Sala piena, tanti giornalisti e fotografi, e pochi, densi, interventi per ricordare la genesi e il valore dell’articolo 1 della nostra Costituzione. E’ così che comincia la nuova sfida. Per lunedì prossimo, 27 marzo, alle ore 21.15 al Circolo Alberone, la prima assemblea del movimento a Pisa. Allora, come si diceva un tempo, “al lavoro e alla lotta”. Appuntamento a lunedì.