Sabato e domenica abbiamo assaggiato la primavera, ma da lunedì siamo tornati nell’umido. Sulla scena della politica nazionale domina l’incertezza e così anche sul piano locale. Tuttavia qualcosa si fa. Lunedì sera abbiamo fatto, come ArticoloUNO-Mdp, una chiacchierata con Alfredo D’Attorre sulla situazione politica, sfruttando la sua presenza a Pisa per un seminario della Scuola Superiore Sant’Anna. È stata una discussione articolata, consapevole dello “tsunami” del 4 marzo e anche del pesante colpo subito dal nostro progetto, compresa la difficoltà a individuare in tempi rapidi una strada su cui ripartire, ma che alla fine ha espresso la volontà di non disperdere il patrimonio di impegno e di partecipazione che abbiamo messo insieme in questi mesi. Una discussione che proseguirà nelle prossime settimane poiché nonostante la costituzione del gruppo parlamentare di Liberi e Uguali, che ha eletto capogruppo Federico Fornaro, resta una differenza sostanziale sul percorso futuro fra le nostre posizioni e quelle di Sinistra Italiana e Possibile. Comunque il punto di partenza per la sinistra rimane quello di capire le motivazioni vere e profonde che hanno determinato il voto del 4 marzo, che comportano una riflessione di più ampia gittata, sul passato, sul presente e sul futuro. Leggere e analizzare la sconfitta elettorale solo in base ai limiti e agli errori della campagna elettorale rischia di essere riduttivo e soprattutto assai fuorviante. In proposito segnalo due interventi utili ad avviare questo ragionamento, che metto in allegato. Si tratta della relazione di Peppe Provenzano all’incontro romano di “Sinistra Anno Zero” e dell’articolo di Massimo D’Alema pubblicato ieri dal Manifesto. Con Provenzano avremo anche un momento di confronto comune lunedì 23 Aprile al circolo Arci Il Fortino a Marina di Pisa, proprio all’indomani dell’assemblea nazionale del PD che si preannuncia molto complicata.
In queste ore prevale il dibattito sulla posizione da esercitare in rapporto al tema della formazione del Governo, ma al fondo ci sta la mancata presa d’atto, finora, del fallimento delle politiche renziane e dell’esigenza di imprimere una svolta profonda al modo di essere del PD che si è affermato negli ultimi anni. Oggi leggiamo sulla stampa che tanti di quelli che hanno osannato Renzi improvvisamente ne mettono in rilievo i limiti, tipo Michele Serra. Ma forse avrebbero fatto meglio a porre qualche domanda o qualche dubbio quando c’è stato chi, in più occasioni, ha segnalato che c’era qualcosa che non andava. Invece allora giù con le rampogne contro chi osava dire che forse sulle politiche del lavoro, sul Jobs Act, sulle riforme costituzionali e elettorali, le cose non erano quelle giuste. In fondo si trattava solo di “gufi”, risentiti e divisori. Invece abbiamo visto com’è andata. Ecco, forse farebbero bene a riflettere almeno un po’ anche sui loro abbagli.
Invece sul piano locale e di Pisa in particolare torneremo a parlare la prossima settimana con l’incontro conclusivo di Pensieri e Persone Per Pisa, che per ragioni organizzative è stato spostato a giovedì 19 aprile alle ore 17.30. Ci saranno molti dei protagonisti degli incontri e anche nuovi interventi. Cercheremo di proporre una sintesi sui temi più dibattuti in relazione al futuro della città. Non ci interessa in questo caso la discussione sulla politica cittadina e sulla scadenza elettorale ma semmai il tentativo di dare corpo ad una visione condivisa sulle prospettive del nostro territorio. L’incontro è aperto a tutte e tutti, anche in diretta streaming, per chi avesse difficoltà a partecipare, sulla pagina Facebook “Pensieri e Persone Per Pisa”.