Ottima partenza dell’iniziativa “Pensieri e Persone Per Pisa”. Nei primi tre incontri partecipazione, interesse ai temi esposti nel dibattito e voglia di ragionare e discutere sui problemi e le prospettive della città. Il “formato” degli incontri permette un confronto libero dagli schemi e stimola riflessioni meno scontate e più aperte. Anche la diretta streaming sul sito di Articolo Uno di Pisa ha registrato un buon livello di attenzione. L’iniziativa proseguirà anche nei mesi di dicembre e gennaio secondo il programma allegato.
Invece per quanto riguarda gli appuntamenti di carattere politico, in vista delle elezioni comunali, come ArticoloUno-Mdp, abbiamo incontrato le forze politiche e le liste che si richiamano al centrosinistra e alla sinistra. La nostra preoccupazione principale è stata quella di segnalare l’esigenza di guardare alla scadenza elettorale senza eccessive sufficienze e impostare una proposta innovativa, in grado di dialogare con la domanda di novità e di cambiamento che avvertiamo nella società pisana. Si tratta di una domanda che sta dentro il malessere diffuso, fatto di insicurezza e di timori e sensazioni di arretramento sulla qualità della vita nella nostra città. Anche la discussione e i dubbi che si vanno affacciando sul funzionamento e la gestione di grandi servizi pubblici, come la sanità o i rifiuti, fanno pensare e mettono in primo piano un certo allentamento nella guida politica di processi fondamentali per il territorio. Molti cittadini fanno i conti con l’eco di promesse mancate. La personalizzazione della politica presenta oggi i tratti distorsivi di una sua radicale inadeguatezza. Senza soggetti politici collettivi, come erano un tempo i partiti, ma anche il tessuto associativo democratico, non si producono esperienze di governo largamente condivise e capaci di contare sulla partecipazione dei cittadini. Si dice che adesso è il tempo dei media, della rete e dei social, ed è in parte vero. Ma solo in parte, perché se resta solo questo il processo diventa non solo parziale ma anche strabico.
Ecco tutto il valore di un’azione che punti a rimotivare l’idea di una partecipazione attiva, faccia a faccia con i problemi e con le persone. E in fondo questo resta il metodo principale per dare senso e corpo alla convivenza civile in una realtà attraversata da problemi e interessi diversi.
Sul piano della politica nazionale la novità di queste ore è rappresentata dalle scadenze per dare vita ad un nuovo soggetto politico della sinistra capace di intercettare e mobilitare, anche elettoralmente, il vasto mondo dei delusi, di coloro che per dissenso con le politiche portate avanti dal PD di Renzi si sono rifugiati nell’astensionismo e di coloro che cercano di ritrovare un cammino fatto di valori e di reale lotta alle diseguaglianze. È questo l’obbiettivo principale del percorso che stanno facendo insieme ArticoloUno-Mdp, Sinistra Italiana e Possibile. Di questo si discuterà anche giovedì sera, 23 novembre, alla Leopolda con esponenti di primo piano di questi e di altri movimenti. Sarà un confronto molto interessante. Comunque l’altro ieri le assemblee nazionali hanno approvato il percorso che porterà all’appuntamento costitutivo della lista unitaria della sinistra il 3 di dicembre a Roma. ArticoloUno-Mdp della provincia pisana ha partecipato con una delegazione di quattordici persone, sette uomini e sette donne. Ora c’è la scadenza di sabato prossimo, 25 novembre, con le assemblee comuni di ArticoloUno-Mdp, Sinistra Italiana e Possibile per l’approvazione del documento politico e dei delegati per l’assemblea costituente. Dunque ci siamo: dal 3 dicembre sarà presente sulla scena politica qualcosa di nuovo a sinistra e speriamo che finisca la sceneggiata stucchevole sulla presunta divisione del centrosinistra che favorirebbe la destra e Berlusconi. Non si capisce perché questo tipo di preoccupazione venga fuori adesso, con l’appoggio di tutto il sistema mediatico che sembra al servizio di Renzi, mentre è stata ignorata al momento del patto fra lo stesso Renzi con Berlusconi e Salvini per far passare a colpi di fiducia una legge elettorale che favorisce spudoratamente il centrodestra. Solo poche settimane fa la destra andava bene e ora, improvvisamente, diventa il pericolo? E i vari Prodi, Veltroni, Pisapia, dov’erano quando si consumava quel patto, propedeutico all’accordo centrista per dopo le elezioni, con una inaudita forzatura istituzionale? Chissà, forse non hanno ancora messo a punto la comprensione di ciò che è avvenuto un anno fa con il referendum del 4 dicembre e, dopo, nelle elezioni amministrative. Tra l’altro non risulta che qualcuno di loro si sia stracciato le vesti quando abbiamo deciso di uscire dal PD. Anzi, qualcuno sembrava contento. Dire solo adesso “divisi si perde” a prescindere da un minimo di analisi sui processi reali non porta molto lontano. Anche perché le elezioni comunali hanno dimostrato che si perde anche con le coalizioni unitarie.