Che dire …. Le elezioni le abbiamo perse e con un risultato che presenta un bel po' di problemi.
Ne dovremmo discutere approfonditamente, soprattutto per capire quali orientamenti e quali processi economici e sociali sono alla base dell'ampio voto per il PdL e, in particolare, per la Lega Nord.
Tuttavia un punto fermo c'è: è il consolidamento del PD come grande forza riformista nel Parlamento e nella società italiana. Da qui ripartiamo.
2 Commenti
Si, Paolo, hai ragione! Dovremo discutere approfonditamente!
Che ne dici di proporre uno “spazio” anche solo online (wiki?) in cui chiedere alla “gente comune” di raccontarci come mai, secondo loro è successo quello che e’ successo!
Insomma ascolto…
Alcune riflessioni.
Penso che le strategie definite dal PD in campagna elettorale non sono stati convincenti e questo ha defraudato le aspettative dell’elettorato desideroso di cambiamenti ancora più radicali di quelli che già ha fatto il PD.
Penso che la sinistra ha perso un po’ di vista le esigenze dell’elettorato italiano e tutto sommato è codesto elettorato che le permetterà di governare se è in grado di essere convincente. Nonostante non si possa negare il ruolo protagonista del PD per l’unità di una classe di sinistra riformista verso i rinnovamenti che esige il mondo attuale e lo scenario politico internazionale.
I risultati secondo un certo punto di vista sono stati sicuramente positivi, ma per il PD inizia adesso un lungo e complesso cammino che impone una riflessione serena tranquilla e autocritica, solo riconoscendo i nostri errori possiamo eliminarli.
Quindi è imprescindibile un’analisi profonda per un dibattito plurale nel futuro, la ricostruzione necessaria della classe della sinistra riformista deve partire da qui, cioè dalle esigenze dei cittadini che magari confusi hanno fatto delle scelte sbagliate, quindi tocca a noi guidare a questa massa di elettori verso le scelte più oggettive, senza demagogia, cosa che ha caratterizzato un poco la
sinistra italiana in questi ultimi anni.
Per questo penso che bisogna capire le esigenze della maggioranza della popolazione ed in conseguenza venirle incontro, la comunicazione risulta oggettiva quando siamo in grado di entrare in sintonia con i nostri interlocutori per cui se la maniera in cui abbiamo cercato di comunicare con i
cittadini non ha dato i frutti sperati, allora bisogna cambiare la forma della nostra comunicazione e parlare il linguaggio che capisce l’elettorato, cioè se la maggioranza chiede più sicurezza (nel lavoro, nella scuola, nella città)
bisogna ispirare fiducia nei cittadini che queste cose il PD le garantirà I principi del PD sono troppo democratici per la mentalità della maggioranza dei cittadini italiani a mio avviso molto delusi.
Riconosco la serietà, l’impegno e le buone intenzioni del PD non solo per la crescita economica dell’Italia, ma anche per la crescita culturale ed umana manifestata attraverso il suo impegno per riconoscere l’immigrazione un bene e non un male, pero’ a mio avviso si potrebbe parlare dell’immigrazione come tale in fase post elettorale. Penso che parlare in campagna elettorale dei valori della solidarietà e della diversità in maniera generale non toglie al PD il suo impegno per l’immigrazione.
Questi giorni saranno decisivi e molti duri perché i risultati nel resto del paese (soprattutto quello a Santa Maria a Monte) richiedono in tempi molti brevi un cambio nella comunicazione del PD con gli elettori, io non sono politologa né ho molto esperienza in politica, sono solo una persona che osservo, ascolto ed analizzo molto per questo mi sono permessa di esprimere il mio pensiero riguardo alla politica e strategie di un partito che amo.