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Lotta al patriarcato e contrasto alla discriminazione nei confronti delle donne. La mozione del gruppo di Articolo 1 – Mdp alla Camera

28 settembre 2017

 

La Camera,

premesso che:

– il patriarcato è quel sistema di dominio degli uomini sulle donne che, a tutti i livelli, ed in particolare quello simbolico, ha egemonizzato, rispettivamente, la politica, la cultura, le religioni, nonché le relazioni pubbliche e private;

– tale processo di egemonizzazione ha prodotto l’esercizio di un potere dove il senso originario della sessualità umana è diventata pretesto per la costruzione di supremazie che giustificano ancora oggi il potere maschile e una riconnessa subordinazione femminile;

– il progressivo consolidamento del potere asimmetrico ha prodotto una falsa verità in base alla quale, attraverso leggi, religioni, tradizioni, donne e uomini si sono allontanati dall’origine della differenza, comportandosi come in realtà non sono: figure stereotipate, e per questo filtrate, nella relazione interpersonale e in quella collettiva;

– il patriarcato, pertanto, poggia le sue fondamenta nel falso;

– i fatti accaduti nei mesi scorsi e nelle ultime settimane in Italia, hanno messo in luce, con nettezza, quanto sia radicalizzato il patriarcato nella nostra società: la strumentalizzazione del corpo della donna con fini elettorali, la trasformazione di stralci di verbali della polizia di Stato in racconti pornografici che spettacolarizzano eventi drammatici quali lo stupro, le dichiarazioni stereotipate di qualche Sindaco a commento di gravissimi fatti di cronaca di violenza nei confronti delle donne;

-alcune Parlamentari sono state oggetto di umiliazioni ed insulti per il loro essere Donne; la stessa Presidente della Camera dei deputati, on. Laura Boldrini, ha peraltro subito tali attacchi ripetutamente;

– la discriminazione e la violenza nei confronti delle donne costituiscono l’origine di tutte le discriminazioni e le violazioni dei diritti umani;

– a fronte di tale considerazione, è necessario mettere a punto un lavoro politico per riconoscere e illuminare a fondo le radici del patriarcato e i suoi effetti;

le Osservazioni Conclusive della CEDAW relative al VII Rapporto periodico dell’Italia prevedono: ” Il Comitato sottolinea il ruolo cruciale del potere legislativo nell’assicurare la piena attuazione della Convenzione . In linea con il mandato del Comitato, si invitano la Camera dei Deputati ed il Senato della Repubblica, ad intraprendere i passi necessari relativi all’attuazione delle Osservazioni Conclusive in esame, da ora al prossimo reporting relativo alla Convenzione in esame“;

impegna il Governo:

– ad assumere iniziative concrete ed immediate nell’ambito di una strategia nazionale finalizzata a:

a) eliminare e modificare attitudini patriarcali e stereotipi di genere, con particolare focus sulle donne appartenenti a gruppi di minoranze, spesso destinatarie di discorsi e atteggiamenti di odio e violenza razziale;

b) rivedere i libri di testo ed i curricula scolastici con l’obiettivo di dare il giusto riconoscimento alle donne nella storia e nella contemporaneità;

c) condurre campagne di informazione rivolte alle donne e agli uomini, per promuovere stili di vita che riconoscano la differenza e il godimento pieno e egualitario dei diritti;

d) condurre campagne di informazione rivolte ai media e alle agenzie pubblicitarie per evitare l’uso e la strumentalizzazione del corpo delle donne;

– ad accelerare l’adozione e l’effettiva attuazione di una politica nazionale in materia di genere, assicurando che il gender  mainstreaming sia applicato in modo uniforme in fase di formulazione ed attuazione di tutte le leggi, le normative ed i programmi di tutti i Ministeri e le Strutture Governative decentrate;

– a mettere a punto misure affinché sia rafforzata la rappresentanza delle donne nelle posizioni decisionali della vita politica, comprese le posizioni ministeriali, in magistratura, nei consigli di amministrazione ed in posizioni senior della Pubblica Amministrazione, incluso il Servizio Diplomatico, in particolare:

– a vigilare affinché si raggiunga la parità di genere effettiva rispetto ai componenti eletti in entrambe le Camere del Parlamento, nella cornice della riforma della legge elettorale;

– a promuovere campagne di sensibilizzazione per politici, giornalisti, insegnanti ed il pubblico in generale, al fine di accrescere la comprensione che la partecipazione piena, uguale, libera e democratica delle donne, in modo eguale agli uomini, nella vita politica e pubblica, è un requisito indispensabile per la piena attuazione dei diritti umani delle donne;

-a promuovere la formazione per le donne sulle capacità di leadership, sul fare campagne elettorali e costruire un rapporto con l’elettorato, al fine di prepararle come candidate;

-ad assumere iniziative specifiche, per quanto di competenza, tese al contrasto delle ‘molestie politiche’ e relativi attacchi sessisti;

– nel quadro di un sistema un sistema volto alla parità di genere, a provvedere alla rapida assunzione e nomina di donne in posizioni senior nella Pubblica Amministrazione.

– Ad adoperarsi affinchè, già a partire dalla Legge di Bilancio 2018:

a) siano stanziate adeguate risorse per superare le conseguenze della crisi finanziaria e delle misure di austerità, dando priorità alle misure che sostengano la piena uguaglianza di genere in tutti gli ambiti;

b) siano stanziate adeguate risorse per un’attuazione efficace del sistema anti-tratta, con particolare riguardo alle donne immigrate, rifugiate e richiedenti asilo;

c) siano stanziate adeguate risorse per interventi di dissuasione della domanda di sesso a pagamento da parte degli uomini, anche attraverso campagne di sensibilizzazione “on the road” sulla disperazione delle donne che siano costrette a prestare servizi di sesso a pagamento;

d) siano stanziate adeguate risorse per rafforzare l’assistenza alle donne ed alle ragazze che desiderano abbandonare la prostituzione attraverso la fornitura di attività lavorative alternative;

e) siano stanziate adeguate risorse per la piena realizzazione del diritto alla salute, compresi i diritti sessuali e riproduttivi per tutte le donne e le bambine;

f) siano stanziate adeguate risorse umane, tecniche e finanziarie per la realizzazione sistematica ed efficace delle misure a contrasto della violenza contro le donne, ivi compresa la valutazione delle misure introdotte dalle Regioni e la costituzione di una banca di dati statistici sulla violenza domestica e sessuale disaggregati per sesso, età, nazionalità e relazione tra la vittima e autore del reato;

– ad istituire un’ Agenzia per i Diritti Umani, fornita di dotazioni adeguate ed osservante dei Principi relativi allo Status delle Istituzioni Nazionali (Principi di Parigi, Risoluzione UNGA 48/134 del 20 dicembre 1993), che sia incaricata di proteggere e promuovere i Diritti delle Donne e i Diritti Umani.

MARTELLI, LAFORGIA, ALBINI, BOSSA, DURANTI, MURER, NICCHI, RICCIATTI, ROSTAN, SIMONI, FOSSATI, RAGOSTA, FORMISANO, MATARRELLI, MELILLA, SANNICANDRO, ZARATTI, FERRARA, BORDO, PICCOLO GIORGIO, PIRAS, ZAPPULLA, LACQUANITI, ZACCAGNINI, FONTANELLI, MOGNATO, FOLINO

 

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