Nel pomeriggio aggredito un giovane ragazzo di colore. Notizie confuse si diffondono, è il tam tam degli emarginati, cresce la rabbia. Intanto, nella notte, la protesta si trasforma in guerriglia. Cassonetti incendiati, auto distrutte, vetrine di negozi in frantumi, sirene della polizia, ambulanze e vigili del fuoco, gruppi armati con bastoni e sassi fronteggiano le forze dell'ordine. Caos. Violenza. Frustrazione. I sobborghi "malfamati" diventano teatro degli scontri tra migliaia di persone, si susseguono cariche e fughe, barricate e cordoni di polizia, qualcuno, invano, tenta una mediazione. Alla fine oltre 200 poliziotti contusi, circa 50 i civili ricoverati nelle strutture ospedaliere, 80 persone arrestate, 150 edifici danneggiati, decine di autovetture distrutte. Il Time titola "Bloody Saturday" è l'anno 1981 quando a Brixton, zona sud di Londra, esplode una rivolta "razziale" che infiammerà nelle settimane a seguire tutta l'Inghilterra: Southall, Toxteth, Moss Side, Leeds, Leicester ed altre periferie ancora, i ghetti della minoranza di colore (afro-caraibica), insorgono.
2010. Rosarno, Calabria, nel pomeriggio del 7 gennaio, scoppia la rivolta degli immigrati, clandestini, braccianti agricoli sfruttati e schiavizzati dalle mafie. La risposta dello Stato è caustica e tendenzialmente razzista: "troppa tolleranza verso gli immigrati". Certo, questa affermazione sarebbe piaciuta all'allora Primo Ministro Britannico Thatcher e ad un governo che è passato alla storia per aver indotto ed incrementato disparità sociale, disoccupazione, tensioni sociali. Oggi come ieri non si cercano le verità, le cause intrinseche alla base delle falle del nostro sistema, è più semplice motivare la repressione, distinguere buoni e cattivi, bianchi e neri, violenza e ordine. Allora mi chiedo, sarebbe stato possibile evitare Rosarno? La risposta è no, fino a che il diritto delle persone è brutalmente calpestato, sino a quando preferiremo ignorare di essere parte integrante di una società corrotta dalla criminalità e dal razzismo. Allora mi chiedo, sarebbe stato possibile proteggere gli inermi cittadini di Rosarno? La risposta è si, cercando un dialogo costruttivo, instaurando una mediazione ma anche semplicemente ascoltando.
Enrico Catassi