(AGI) – Roma, 15 lug. – “Finalmente il governo ha presentato, dopo ripetute richieste da parte dell’opposizione, condivise da ordini del giorno approvati unanimemente in parlamento, un emendamento sul patto di stabilita’ interno per gli Enti locali. Si tratta di un piccolo passo avanti che, comunque, appare tardivo rispetto alla situazione di sofferenza degli Enti locali e del tutto insufficiente a far fronte alle esigenze di investimento. Per diventare un contributo effettivo alle politiche anticrisi bisogna aumentare considerevolmente l’importo previsto del 2,7 per cento almeno fino al 10 per cento dell’ammontare dei residui passivi dei pagamenti in conto capitale effettuati entro il 31 dicembre 2009”. E’ Paolo Fontanelli, responsabile Enti Locali del Pd, a rilevare che “inoltre, sarebbe opportuno spostare la scadenza dal 2009 al dicembre del 2010. E’ comunque necessario sottolineare la situazione di grande difficolta’ degli Enti locali e in particolare dei Comuni che vivono una fase di profonda incertezza e di riduzione di autonomia sotto il profilo della finanza locale. Stanno crescendo in modo rilevante le amministrazioni locali che dichiarano di non essere in grado di rispettare il patto di stabilita’. L’Anci stessa ne ha preso atto dichiarando il proprio impegno a sostenere i Comuni che sforeranno i limiti del patto. Per questo – conclude – crediamo che sarebbe utile prendere atto fin da oggi, nel provvedimento in discussione alla Camera, dell’esigenza di sospendere le sanzioni per tutti i Comuni che saranno nella condizione di non rispettare i vincoli previsti sui bilanci. Inoltre, il governo ha approvato la proposta Calderoli sul codice delle autonomie locali; anche qui si tratta di un provvedimento che doveva arrivare all’esame parlamentare contestualmente con il federalismo fiscale”.
“Tuttavia, ora e’ fondamentale recuperare il tempo perso e velocizzare il confronto, poiche’ senza la definizione dei compiti e delle funzioni degli Enti locali, e del conseguente riordino del sistema, e’ assai difficile – conclude – immaginare la concreta e positiva predisposizione dei decreti attuativi del federalismo fiscale”.