"A Pisa non è accaduto perchè le differenze di ordine programmatico sono apparse evidenti a tutti. E, visti i risultati elettorali di alcune forze politiche, un po' di riflessione autocritica da parte di Sinistra Democratica non sarebbe male"
Ho letto con una certa sorpresa il comunicato di Sinistra Democratica. Non so se è l'effetto di una seria disinformazione o di una visione strabica delle cose ma è un fatto singolare che si cerchi di rappresentare in modo distorto, e quindi falso, le mie posizioni sul tema delle alleanze.
Premesso che il termine "nuovo centrosinistra" è stato usato a più riprese da Veltroni e dal Pd, anche in occasione delle recenti assemblee nazionali dei sindaci, la posizione che abbiamo sempre enunciato e ribadito è quella che le alleanze si fanno sui programmi e non viceversa. Esattamente come è avvenuto a Pisa. Tanto che le differenze di ordine programmatico sono apparse evidenti a tutti e motivano l'attuale diversità di ruoli. E forse, visti i risultati elettorali, un po' di riflessione autocritica proprio sui contenuti programmatici da parte di Sinistra Democratica non sarebbe male. Tuttavia ciò non vuol dire che, in vista delle prossime elezioni amministrative, se si parte correttamente da un confronto sugli obbiettivi e sugli impegni di tipo programmatico, come ha auspicato Sanavio, non sia possibile costruire una intesa in grado di mettere insieme una larga coalizione di centrosinistra. Ma, appunto, è dai contenuti che si deve partire; e dallo loro aderenza alle specificità del territorio e nel rispetto delle autonomie locali. Un tavolo "tutto politico" può aiutare l'avvio di un confronto, come sta avvenendo anche a livello nazionale, ma non può scavalcare e omologare le peculiarità territoriali.
Paolo Fontanelli, deputato