Certamente nella zona della stazione esistono problemi di degrado intrecciati con situazioni di illegalità, come lo spaccio di droga, che creano preoccupazioni e allarme tra i cittadini. Una situazione che si è acutizzata con alcuni processi di trasformazione sociale legati a diverse forme e provenienze dell'immigrazione. Tutto ciò ha prodotto da tempo una diffusa percezione di insicurezza a cui il comune ha risposto con una serie di interventi mirati a potenziare il controllo del territorio. Primo fra tutti l'istallazione delle telecamere per la video-sorveglianza. Che, però, per essere efficace ha bisogno di stare in collegamento costante con le forze dell'ordine, che devono intervenire prontamente sulle segnalazioni altrimenti lo strumento non serve a niente. Credo che il patto sulla sicurezza, imperniato sulla collaborazione tra le istituzioni e sul coordinamento delle forze di polizia, intenda rispondere proprio a questa esigenza.
Tuttavia è bene ricordare che questo tema è presente in tutte le città italiane: non c'è una stazione dei grandi centri urbani che non abbia gli stessi problemi di Pisa. Anzi spesso sono assai più complicati. Così come bisogna evitare di usare questi temi come arma di strumentalizzazione politica. E' ciò che ha fatto il centrodestra in questi anni seminando allarmismo e paura come nel caso di Roma. Ora l'arma gli si rivolta contro perché i problemi non si risolvono con la propaganda e gli annunci. Come del resto era già avvenuto con la legge Bossi-Fini che doveva controllare e limitare l'immigrazione e invece ha prodotto un incremento di 750.000 clandestini. Ora con il nuovo governo il ministro Maroni ha di nuovo fatto proclami e varato leggi inutili e intanto i clandestini continuano a sbarcare e a crescere. La verità è che non si risolvono problemi complessi con la furbizia politica e il problema della sicurezza non può essere risolto se non viene affrontato nel modo giusto; che non è quello della chiusura e dell'odio ma è quello della convivenza, affermando diritti e doveri uguali per tutti e con essi il pieno rispetto delle regole in un contesto di integrazione. Per questo ci vogliono certamente i mezzi per una più efficace prevenzione sul territorio. Ma allora come si concilia la propaganda della destra con la forte riduzione di risorse finanziarie e di personale per la sicurezza decisa dalla finanziaria del governo Berlusconi? In tre anni è prevista la diminuzione di 40.000 agenti di pubblica sicurezza e i fondi sono stati tagliati per più di due miliardi e euro. Non era mai accaduto prima di vedere in molte piazze italiane e davanti alle Prefetture manifestazioni promosse dai sindacati di polizia in segno di protesta verso questi tagli. E' accaduto, anche se le televisioni non ne hanno parlato. Allora è utile che su queste cose ci sia una informazione corretta perché la propaganda del governo nasconde un vero inganno verso i cittadini. Oggi rispondono ai nuovi episodi di violenza dicendo che manderanno i soldati per le strade. Ma non ce l'avevano già detto? E poi con quali funzioni se, a detta degli stessi ministri, non possono nemmeno arrestare un criminale ? Comunque alla tv abbiamo già visto lo spot dei soldati in giro per le città e non è cambiato nulla. Vogliono risolvere il problema con altri spot ? E' ora di dire basta alla propaganda e di affrontare davvero i problemi del paese a partire da quelli della crisi economica, dell'occupazione e dell'insicurezza sociale. Occorre una politica seria e coerente che faccia corrispondere i fatti alle parole. E' un fatto positivo che i circoli del Pd si muovano per organizzare incontri con i cittadini perché è in queste occasioni che, discutendo dei problemi concreti, si contribuisce a ricostruire il necessario rapporto di fiducia fra i cittadini, la politica e le istituzioni.
Paolo Fontanelli, deputato PD