La giornata politica di ieri ha detto una cosa chiara: a sinistra nasce un progetto alternativo al PD sul piano politico e programmatico. E, con esso, anche una sfida elettorale. Lo hanno detto la piazza di Roma, con la parola d’ordine “INSIEME” e gli interventi di Bersani e Pisapia, e prima ancora quello di Renzi a Milano che rilancia la linea dell’autosufficienza del Partito Democratico. Del resto basta leggere con un minimo di attenzione i contenuti e le proposte che in entrambi i casi sono stati evocati per affrontare i problemi del Paese per vedere la profonda distanza che separa le due impostazioni politiche. Direi le due visioni. Anche per ciò che riguarda gli obiettivi di rappresentanza degli interessi sociali le differenze sono notevoli, così come sul piano dei riferimenti elettorali. Infatti, mentre nella piazza di INSIEME la domanda principale era quella di come recuperare gli elettori del centrosinistra che stanno a casa, nell’assemblea del PD si parlava di marketing politico, di rilancio della strategia dell’immagine e di prove di forza. È risuonata l’affermazione, riportata dai giornali, “Senza il PD solo sconfitte!”, come se non ci fossero state le elezioni regionali del 2015 e comunali nel 2016 e nel 2017 nelle quali il PD ha perso, purtroppo, anche insieme alla sinistra. E non si capisce più dove stava il PD il 4 dicembre. Ciò denota una certa difficoltà a fare i conti con la realtà. Poi si grida al pericolo che viene dalla destra o dai “Cinque Stelle” per dire che le divisioni fanno male. Senza, peraltro, chiedersi mai perché questa “minaccia” arriva dopo anni di Governo guidato dal PD. Ma questo limite di lettura della situazione politica italiana tutta fatta sulle logiche di schieramento, sulla tattica o sulle manovre mediatiche, riguarda anche l’informazione politica italiana. I titoli di ieri e di stamani nei Tg e nei giornali ne sono una dimostrazione lampante. Si è fatto di tutto per nascondere il valore alternativo della proposta di INSIEME nel quadro attuale della situazione politica. Qualcuno ha cercato di far passare la piazza di Roma come un ritrovo di nostalgici, riprendendo un termine usato anche da Renzi. Eppure chiunque ritenga un rischio per il Paese una eventuale vittoria del centrodestra o del M5S alle elezioni politiche dovrebbe sapere che per arginare questa eventualità è decisivo il recupero di una vasta area di elettorato del centrosinistra che delusa dal PD si è fatta da parte. Per scelta politica e non per semplice “disaffezione” elettorale. Una volta fatti saltare i valori forti e la tenuta dei partiti ,conta sempre di più l’offerta politica, e se non convince c’è il non voto. Ecco perché il progetto lanciato da Pisapia e da Articolo Uno è fondamentale per contrastare le “minacce populiste” e, soprattutto, per aprire una strada di reale cambiamento nelle politiche economiche e sociali.
È questo l’interesse primario dell’Italia. E l’appello all’unità delle forze del centrosinistra ha senso se muove da questo proposito, perché se sta sul piano di assecondare, anche con qualche aggiustamento, i profondi squilibri sociali che si sono realizzati con la crisi e le azioni dell’ultimo decennio, non porterebbe da nessuna parte. Allora quello che dobbiamo fare con determinazione è raccogliere e sviluppare il messaggio della manifestazione di INSIEME: agire sul piano della elaborazione e della mobilitazione per dare forza al progetto e rimotivare tante energie, non solo sul piano elettorale, che stanno aspettando un segnale chiaro di rilancio della presenza e dell’iniziativa della sinistra.