Ho già motivato nel post di fine agosto il mio orientamento sulle elezioni politiche del prossimo 25 settembre. La campagna elettorale non ha mutato il mio punto di vista. Anzi, vedere come dai grandi media italiani viene data per scontata la vittoria della Meloni, che viene già accreditata come Presidente del Consiglio incaricato, fa una certa impressione. Eppure la percezione della quota di elettori ancora indecisi, se andare a votare e come, appare molto alta e in definitiva può fare la differenza. Ma forse ciò risulta funzionale a chi mira a sdrammatizzare e ridimensionare il significato di una vittoria della destra, sottovalutando nettamente il fatto che nel programma di tutti e tre i partiti della destra è scritto l’impegno a cambiare l’assetto costituzionale introducendo il presidenzialismo. Non si tratta di una intenzione ipotetica o nascosta ma di un indirizzo esplicito. Un esito come questo sarà inevitabile se la destra ottiene due terzi dei seggi parlamentari. Cosa purtroppo possibile con l’attuale legge elettorale.
Trovo paradossale che liste che si dichiarano alternative alla destra finiscano per sminuire o deformare, per pure ragioni elettorali, il rischio che tutto ciò porta con sé. Così come vorrei che questo “allarme democratico” arrivasse alla coscienza dei tanti elettori di sinistra che negli ultimi anni hanno scelto la via del non voto. Credo che l’astensione, al pari della dispersione, sia un fattore nocivo per le prospettive della sinistra. Certamente questo non vuol dire che le cose a sinistra vanno bene così come sono. L’esigenza di ricostruire, innanzitutto sul piano della rappresentanza sociale e del futuro per le nuove generazioni, a partire dalla questione ambientale e del cambiamento climatico, una soggettività politica unitaria della sinistra resta il tema centrale. Un obbiettivo non facile, ma ciò non si realizza sicuramente con il “tanto peggio, tanto meglio”. Semmai così restano solo macerie.
Ho letto con attenzione il programma elaborato e proposto dalla lista PD e Democratici e progressisti e nel complesso ci ho trovato molti spunti di recupero di attenzione sui temi della dignità del lavoro, della giustizia sociale e ambientale, dei diritti. Una base utile per un confronto, anche dopo il 25 settembre. Tuttavia ora incombe la scadenza delle urne e sono importanti i segnali dell’ultima settimana elettorale. In tal senso invito tutti a partecipare all’incontro con Pierluigi Bersani che si terrà a Pisa, al Circolo ARCI di Pisanova, MERCOLEDÌ 21 SETTEMBRE alle ORE 17.30.