Anche oggi a Pisa, come in in molte città italiane, migliaia di studenti e di insegnanti hanno manifestato in contro i tagli alla scuola e all'università operati dal Ministro Gelmini. La mobilitazione e le proteste sono sacrosante perché la politica del Governo di centro-destra penalizza in modo inaccettabile il settore più importante per il futuro del Paese, così come sono pienamente condivisibili le decisioni de rettore di annullare l'inaugurazione dell'anno accademico.
Stupisce la totale sordità con cui il Governo reagisce a queste manifestazioni: a niente valgono le motivate e dettagliate argomentazioni espresse da tutto il mondo della scuola e della formazione di fronte alle "granitiche certezze" della Gelmini. Anzi, paradossalmente sembra che la contestazione ne rafforzi la popolarità, quanto meno stando ad alcuni sondaggi: è il prodotto della società televisiva, degli eventi e delle immagini, l'esito della visibilità come "ragione delle ragioni".
Questo però evidenzia anche il rischio per l'opposizione di non riuscire a sconfiggere , nell'opinione pubblica, l'idea che i tagli sono in qualche modo giustificabili. Ecco perchè è assolutamente necessario che emergano i contenuti di proposte alternative di rinnovamento della scuola e che crescano i fattori che sono in grado d'intaccare il consenso del centro-destra e di far avanzare una credibile alternativa politica.
Paolo Fontanelli, deputato del PD