La scomparsa di Danilo Bigongiari lascia un grande vuoto. Danilo era un uomo fortemente appassionato alla politica e alla nostra città. Operaio della Saint Gobain, comunista, protagonista delle lotte sindacali pisane e poi consigliere e Presidente del Consiglio Comunale di Pisa dal 1994 al 1998. Portava con sé la cultura operaia, accompagnata alla continua ricerca di un confronto con l’insieme della realtà sociale e culturale pisana. Profondo era il suo legame con la storia e con le manifestazioni della tradizione cittadina. Animatore del Gioco del Ponte e della Regata delle Repubbliche Marinare, di cui spesso ricordava le sue esperienze di vogatore, nel suo ruolo di amministratore pubblico ha contribuito concretamente a mantenere alta l’attenzione verso queste manifestazioni. Così come pervasiva era la sua sensibilità per il territorio pisano e in particolare per il fiume, per l’Arno, che rappresentava sempre un riferimento costante quando si parlava della città.
Dei suoi tanti interventi in Consiglio Comunale mi piace ricordare la passione con cui parlava della necessità di salvaguardare l’attività culturale e teatrale. Per taluni era singolare che un operaio si infervorasse nel sostenere l’esigenza di investire nel Teatro “Verdi”. Invece quella era una manifestazione della curiosità e dell’apertura che ha segnato per tanto tempo la cultura del movimento operaio italiano.
Negli ultimi anni, anche quando non era più in Consiglio Comunale, passava spesso in Comune, veniva alla segreteria del Sindaco e mi cercava. Il discorso cominciava così: «Capitavo da queste parti e sono venuto a trovarti. Ho fatto male?». E poi, immancabilmente, dopo alcuni convenevoli, poneva qualche problema che aveva rilevato in città. L’idea di rappresentarli, i problemi, per trovare delle soluzioni, faceva parte del suo modo di essere. Comunque i problemi, così come le discussioni, ci dovevano essere sempre. Erano parte essenziale della vita.
Per tutto questo ci mancherai tanto, caro Danilo e ancora di più mancherai a Lucetta, la compagna della tua vita, ai tuoi figli e a tutta la tua famiglia. Anche a loro voglio rinnovare il mio abbraccio.
Paolo Fontanelli