Proprio una bella domenica. A Roma, all’Assemblea Nazionale della sinistra unita, in tanti non siamo riusciti ad entrare nella sala. Abbiamo seguito i lavori dai maxi schermi posizionati all’esterno. Tanta gente, troppa rispetto alle previsioni. Evidente la sottovalutazione e l’organizzazione approssimativa. Ciò ha fatto arrabbiare un po’ di compagni, ma di fronte al successo dell’iniziativa e al clima politico carico di passioni, vecchie e nuove, ogni malumore ha fatto presto a rientrare. Merito degli interventi, delle parole e degli obbiettivi indicati. Niente a che fare con il rancore ma solo una grande voglia di costruire il riscatto per la sinistra e i suoi valori, a cominciare da quelli fondamentali compresi nella Carta Costituzionale. In primis il lavoro e l’eguaglianza.
Bravi Pippo Civati, Nicola Fratoianni e Roberto Speranza, e soprattutto Pietro Bartolo, il medico di Lampedusa, commovente, e Rossella Muroni di Legambiente. Poi il discorso di Pietro Grasso: bello, chiaro, sentito. Concluso scandendo per tre volte “liberi e uguali”. Sarà il nome del nuovo soggetto politico unitario della sinistra. Incomincia ora una nuova impegnativa sfida, con un progetto da riempire di contenuti e di militanza, e una campagna elettorale che di annuncia molto difficile. Ma è una bella partenza.