In principio, stando alle cronache di questi giorni, fu Renato Brunetta. O Luigi Einaudi ed Ernesto Rossi, magari, fanno osservare i Radicali che riordinano il pantheon dei tutori della trasparenza e, attingendo all'orgoglio di partito, lanciano la campagna per l'anagrafe nazionale degli eletti, da subito condivisa del Pd. Tanto che e' il responsabile Enti locali del partito di Veltroni, Paolo Fontanelli, a partecipare alla conferenza stampa di Emma Bonino e degli altri esponenti Radicali per l'illustrazione del "nuovo 20 settembre".
Di cosa si tratta? Non di una mega banca dati centralizzata ma della possibilita' per tutti i cittadini di trovare su Internet "e con una reale e agevole accessibilita'" i dati relativi a presenze, assenze, voto in aula e in commissione, missioni piu' o meno autentiche di tutti gli eletti, dal Parlamento sino ai livelli locali di Regioni, Province e Comuni. E senza dimenticare situazioni patrimoniali, fiscali e societarie prima e dopo l'assunzione di un mandato elettivo, fino ai gettoni di presenza anche in partecipate e municipalizzate.
"Non sta a noi fare l'elenco di buoni e cattivi – ha spiegato Emma Bonino – ma vogliamo mettere tutti in condizione di farsi un'idea su come lavora chi viene eletto, senza intenti demagogici o di criminalizzazione che forse appartengono ad altri" "L'elemento importante -spiega Bonino- e' l'accessibilita' a questi dati: volgiamo garantire a tutti i cittadini una maggiore facilita' di fruizione dei dati relativi a tutti gli eletti e i nominati. Senza una conoscenza approfondita dell'attivita' di chi e' stato gia' eletto e' difficile scegliere chi si eleggera' in futuro, al di la' se il voto di preferenza sara' mantenuto o meno. Questa un'iniziativa e' il presupposto alle denunce alla cosiddetta 'casta' o 'caste', come preferisco chiamarle".
Un progetto, quindi, che come ha anche ribadito il responsabile Enti locali del Pd, Paolo Fontanelli, serve anche a "combattere la tendenza odierna all'antipolitica, che ha allontanato i cittadini dalle istituzioni. Strappo che potrebbe essere ricucito anche grazie ad una forte iniziativa di trasparenza". A tal fine l'esponente democratico, presente alla conferenza in nome dell'appoggio del Pd al progetto, si dice anche pronto a discutere di eventuali finanziamenti ai comuni piu' piccoli, cosi' che nessun ente si trovi svantaggiato rispetto agli altri per mancanza di fondi da investire, e cosi' da evitare che si crei uno "squilibro nella democrazia", dove alcuni cittadini si troverebbero a fruire di un servizio non accessibile ad altri.