«A muso duro» canta il vocione tondo di Pierangelo Bertoli quando l'assessore candidato, si alza per salutare i cinquecento del "Palacongressi". Parte da Pisa la corsa di Enrico Rossi alla presidenza della regione, prima tappa di un tour di venti date in trentatre giorni. Obbligata perché «perché qui adesso c'è l'urgenza di dare risposte immediate e concrete a cittadini e imprese dopo l'alluvione -dice Rossi aprendo l'intervista condotta da Mario Lancisi, giornalista de Il Tirreno-: il governo, invece, di spendere soldi per il ponte di Messina, dovrebbe usare risorse per la tutela del territorio». E poi perché «da Pisa è cominciata anche tutta la mia carriera politica». Che il 22 marzo prossimo lo dovrebbe portare alla guida dell'amministratore regionale, primo governatore pisano in quarant'anni: «La Toscana deve saper correre per scongiurare il pericolo di declino. E per farlo, per collocarla fra le prime dieci migliori regioni europee, punterò su saperi, innovazione, infrastrutture per la mobilità e giovani» dice riprendendo lo slogan -"Toscana avanti tutta"- che accompagnerà la sua compagna elettorale.
Priorità al mondo del lavoro: «In Toscana la crisi ha colpito tutti i settori e a vario titolo sono almeno 150mila i toscani coinvolti -dice-. Dobbiamo continuare ad intervenire per superare l'emergenza e nello stesso tempo costruire le basi per ripartire quando la crisi finirà. Sarà questo l'asse portante del prossimo governo regionale». E attenzione all'efficienza energetica: «Dobbiamo diventare una regione non solo autosufficiente, ma anche in grado di fornire energia al resto del Paese riducendo, contemporaneamente, deve diventare leader nell'uso delle fonti rinnovabili e nelle tecnologie per il risparmio energetico». Chiare anche le idee sulla composizione della sua giunta -«Farò come Zapatero -annuncia-: cinque donne e cinque uomini»- e quelle sull'immigrazione: «Meglio perdere qualche volto per la nostra causa di emancipazione e libertà, anche se sull'integrazione dobbiamo essere rigorosi».
L'ultima riflessione è su ciò che serve per rilanciare il Pd e vincere l'antipolitica: «Il discorso è complesso, ma credo manchi soprattutto autorevolezza: Berlinguer si sarebbe mangiato Berlusconi». Applausi, abbracci, baci e giù il sipario. La corsa del pontederese Enrico Rossi alla presidenza della Regione è cominciata. (fp)