Signor Presidente,
la richiesta deriva dall'esigenza di sollecitare il Governo in relazione alla grave calamità alluvionale che ha colpito diverse zone del Paese nei giorni di Natale. In Toscana, ma anche in Emilia e in Liguria abbiamo avuto situazioni assai pesanti. In modo particolare, quelle che riguardano la Toscana stanno generando una situazione di fortissimo disagio e di grande preoccupazione sia per le famiglie colpite, sia per le tante aziende e i lavoratori delle aziende che hanno subito danni notevolissimi da questo evento alluvionale. Avete visto tutti le immagini alla televisione. C'è stata una capacità positiva di
intervento nelle prime ore di emergenza, con la presenza importante anche della Protezione Civile, ben coordinata da Bertolaso.
Tuttavia, passati i giorni della prima emergenza, oggi come si esce da quella emergenza, a fronte di una situazione che ha lasciato grandissimi danni sul territorio ? Si parla per quanto riguarda la Provincia di Lucca – ho sentito le stime del Presidente della provincia – di circa 150 milioni di euro e non meno saranno quelli che riguardano la provincia di Pisa, perché un'intera zona industriale, con centoquarantasei aziende produttive, di cui una quindicina agricole, duemila lavoratori interessati, rischia di non ripartire. Stiamo ancora a togliere il fango. La preoccupazione quindi è gravissima. Ad oggi, non c'è ancora la dichiarazione dello stato di calamità, che mette in moto tutti i provvedimenti necessari, e sollecito il Governo affinché provveda prima possibile.
Inoltre, non c'è ancora un intervento organico. Noi pensiamo che sia necessario agire rapidamente, per dare una risposta alle grandi incertezze che ci sono, in termini sia di criteri per i risarcimenti, sia di azioni per riprendere le attività produttive, sia di sospensione degli obblighi fiscali, sia di interventi per rimettere in sicurezza una situazione che, dal punto di vista idraulico, è fortemente compromessa e precaria e ha bisogno di avere risposte immediate. Guido Bertolaso ha parlato della possibilità di prevedere provvedimenti nell'ambito del decreto-legge che il Governo ha varato a fine anno, il n. 195 del 2009, che ahinoi è stato assegnato al Senato. Era forse meglio poterlo discutere alla Camera con più tempo e con più possibilità di intervento costruttivo. Comunque, in quel provvedimento ovviamente non sono previsti gli interventi per l'alluvione. Se si inseriscono lì, diventeranno efficaci solo al termine del procedimento, quando il provvedimento verrà approvato. I tempi sono troppo lunghi, incompatibili con l'emergenza. Abbiamo bisogno di un intervento immediato. Che sia un decreto-legge o un'ordinanza lo decida il Governo, ma abbiamo bisogno con grande rapidità di provvedimenti che prevedano la sospensione degli obblighi fiscali, i criteri per i risarcimenti, i primi interventi e le prime risorse per uscire dall'emergenza in attesa di un piano definitivo. Questa è la sollecitazione che vogliamo fare al Governo e ci auguriamo che su questo siano date risposte in tempi brevissimi, altrimenti rischiamo che tante aziende e tanti lavoratori perdano la possibilità di ripresa, arrivando ad una situazione che, oltre ai disagi dell'alluvione, sarà di emergenza e di allarme economico e sociale assai pesante.