Il primo appello è alla partecipazione. «Parchè se domenica molte persone affolleranno i seggi delle primarie avremo la certezza che è possibile porre un freno all'emergenza democratica in cui sta precipitando il nostro Paese a causa dell'azione di stravolgimento della Costituzione che il Presidente del Consiglio sta pianificando». Il secondo, invece, è per Bersani quale segretario nazionale e Andrea Manciulli come segretario regionale: «Sto con Pierluigi perché sono convinto che il Partito Democratico abbia bisogno di una guida solida, non solo sul piano politico ma anche su quello culturale» ha spiegato Paolo Fontanelli, coordinatore provinciale della mozione a sostegno dell'ex governatore dell'Emilia Romagna, aprendo l'affollato dibattito di giovedì sera al circolo Arci di Pisanova cui sono intervenuti anche l'ex ministro Livia Turco e la deputata Maria Grazia Gatti. Per il deputato pisano, infatti, vi sono stati limiti oggettivi che hanno caratterizzato i primi due anni di vita del Pd: «Ho visto Franceschini e i sostenitori della sua mozione reagire con un pizzico d'insofferenza ogniqualvolta si ricorda che il nostro partito, in dodici mesi, ha perso ben 4 milioni di voti e che, di essi, ben tre hanno scelto di astenersi. Dispiace anche a me ricordarlo, ma purtroppo sono anche questi dati a dirci che diverse cose, almeno fino ad adesso, non hanno funzionato e non è utile nascondere le difficoltà che abbiamo incontrato fino ad ora».
Il punto, per Fontanelli, riguarda proprio l'identità futura del Pd: «Un partito è una comunità e i suoi membri sono gli iscritti, persone che, a partire dal rapporto quotidiano con il territorio, partecipano alla costruzione delle scelte. Solo così si costruisce una forza politica con radici culturali solide necessaria per combattere il berlusconismo». Il che, ovviamente, non significa negare l'importanza delle primarie «che sono un significativo strumento per ampliare le forme di partecipazione, fondamentale per la scelta di sindaci, presidenti di provincia e regione e parlamentari. Ma attenzione -avvisa Fontanelli-: se deleghiamo alle primarie anche il compito di scegliere gli organi dirigenti, allora che cosa rimane del partito una volta chiuse le urne?»
Sulla stessa lunghezza d'onda Livia Turco: «Noi che sosteniamo Bersani vogliamo un partito in cui gli iscritti tornino a contare perché ci piace la gente che s'impegna e si mette direttamente in gioco-ha detto-. Qualcuno ha cercato di sostenere che il modello da noi proposto appartiene al passato. Nulla di più sbagliato:l'iscrizione ad un partito, come del resto le primarie, è una scelta che si fonda su una concezione della politica basata sulla partecipazione, questione che a me pare ancora decisamente attuale». Quindi l'appello: «A tutti coloro che domenica andranno a votare dico di stare assolutamente tranquilli, perché nessuno si dimenticherà di loro. E aggiungo: dopo aver votato fate la tessera e partecipate in modo diretto alla costruzione del Partito Democratico».
Francesco Paletti