Oggi è un giorno importante: alla Sapienza di Pisa le Università italiane ricordano le leggi razziali volute e decise da Mussolini e dal regime fascista ottanta anni fa, sulla base delle quali furono attivate pesanti e odiose discriminazioni nel mondo universitario, nella scuola e nel lavoro. Nella società italiana, allora, non ci furono reazioni adeguate, si condivise o si accetto’ passivamente una scelta che avrebbe portato, di lì a poco, a giustificare la logica dello sterminio degli ebrei, dei rom, dei diversi, basata sull’odio razziale. Adesso le Università italiane, complici e protagoniste di quella pagina nera della nostra storia, chiedono scusa con una cerimonia ufficiale e con un convegno storico di carattere internazionale. E’ un fatto significativo, che ha anche un valore forte di attualità. Basta pensare che solo pochi giorni fa gli amministratori di Facebook hanno reso invisibile un post scritto da un deputato eletto nel nostro territorio perché “incitava all’odio contro una etnia”. Si tratta di una precisa conseguenza della logica del “prima gli italiani” sostenuta da Matteo Salvini e dalla Lega sempre più di destra. Cosa che poi, nella concreta attuazione delle politiche fiscali proposte da Salvini, diventa “prima i ricchi” e poi tutti gli altri. Comunque credo che l’iniziativa delle Università sia molto positiva e mi auguro che stimoli una più ampia riflessione.
Colgo l’occasione anche per ricordare che da domani, venerdì, fino a domenica alla Leopolda ci sono una serie di incontri e di confronti sul futuro della sinistra. Si tratta di dibattiti a più voci, aperti al contributo di tutti, con l’obbiettivo di rilanciare attenzione e partecipazione, da sinistra, verso una situazione politica difficile e assai preoccupante.
Ovviamente l’invito è rivolto a tutti.
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