Ho incontrato una delegazione dei ricercatori precari del Cnr di Pisa. Sono molto delusi e arrabbiati perché nella legge di bilancio non ci sono le annunciate risposte alla loro stabilizzazione. Sembrava possibile con la legge Madia ma non si mettono le risorse necessarie. Per questo hanno attivato una mobilitazione che avrà un nuovo momento di iniziativa lunedì prossimo con un flash mob nell’Area di ricerca di San Cataldo. Tuttavia in questa occasione, come in seguito in giro per la città, sono in molti a porre domande sulla confusa e spesso incomprensibile situazione politica. In particolare il caso Bankitalia-Visco, al centro delle polemiche di questi ultimi giorni e di queste ore, ha creato un certo sconcerto anche tra tanti elettori del centrosinistra e del PD. Tra quelli che seguono, i più informati. Soprattutto leggendo o ascoltando le valutazioni di autorevoli commentatori che parlano di “incultura e di macerie istituzionali” e di gravi ripercussioni sulla credibilità italiana in Europa. E molti si chiedono perché Renzi si è avventurato in una iniziativa così lesiva dei rapporti istituzionali, che indebolisce il concetto di autonomia e indipendenza della Banca d’Italia. Solo Andreotti, nella storia repubblicana, l’aveva fatto tentando di difendere Sindona. Tra l’altro con la costituzione della commissione d’inchiesta sulle banche ci si è posti, il Parlamento, anche il tema di verificare il nodo della vigilanza sugli istituti di credito che hanno danneggiato i risparmiatori. Allora perché? Molti dicono che così Renzi vuole mettersi al riparo dagli attacchi dei grillini, in parte sviando la loro attenzione e in parte inseguendoli. Altri sostengono che con questa mossa vuole indebolire Gentiloni come possibile concorrente per l’incarico di premier. In effetti il Presidente del Consiglio si trova in una posizione non molto gradevole. Vedremo come ne esce. Tuttavia sullo sfondo si consolida uno scenario sempre più favorevole al centrodestra, e troverà nuova linfa con l’approvazione, se ci sarà, della nuova legge elettorale. Pensate un po’: secondo le simulazioni che si leggono le previsioni sono che la Lega di Salvini passi da 20 a 89 deputati. Proprio un bel capolavoro per la fase che stiamo attraversando … Evviva il Rosatellum !
Però anche i Cinque Stelle quanto a inseguimento della destra non scherzano. Sul tema dell’immigrazione giocano allo scavalco con Salvini, puntando ad intercettare le peggiori pulsioni contro i rifugiati. E poi, per giustificarsi e difendersi dalle indagini della magistratura, come nei casi dei Sindaci di Roma e Torino, gridano al complotto in pieno e puro stile berlusconiano.
Quanto ai problemi del nostro territorio ho letto sulla stampa locale toscana che ieri, alla iniziativa del PD con Luca Lotti a Prato, sono partiti attacchi di una certa consistenza verso il presidente Rossi, dando così motivo a molti di iniziare a pensare a ipotesi di elezioni anticipate per la Regione Toscana. Sarebbe una danno per il territorio toscano e il buon senso porta a dire che è meglio evitare e pensare invece a rilanciare l’azione della Giunta e del Consiglio Regionale. Tuttavia mi hanno colpito le affermazioni dei principali esponenti del PD che da quella tribuna hanno detto, più o meno, che la Regione deve guardare di più al centro della Toscana e non solo alla costa. Strano, quando ci sono consiglieri regionali dirigenti del PD che si sono ripromessi di ridurre il divario che penalizza la costa nei confronti del centro della Toscana, e che in quel contesto sembrano accettare la tesi opposta. Ma poi, tutti questi interventi sulla costa dove sono? Se si tolgono gli impegni per il porto di Livorno stabiliti da Rossi e poco altro, dov’è concretamente l’ammodernamento infrastrutturale dell’asse costiero? Dove sono i risultati diretti, in termini di investimenti, dell’azione della commissione costa del Consiglio Regionale? Propositi tanti, ma risultati ….
Un’opportunità era rappresentata dalla realizzazione del Pisa Mover, che si doveva collegare con un potenziamento della ferrovia per Firenze con l’obbiettivo di alleggerire il traffico su gomma sulla superstrada e rendere più agevole e funzionale la mobilità di coloro che arrivano o partono dall’aeroporto Galilei. Di questo parlò anche la nuova proprietà degli aeroporti di Pisa e Firenze al momento della fusione societaria. Anzi ne faceva un punto qualificante. Poi, invece, tutto è cambiato. Toscana Aeroporti si è smarcata ed è rimasta fuori dall’operazione Pisa Mover, continuando a sostenere i pullman che prendono i turisti sul piazzale della aerostazione e dettando condizioni che impediscono l’uso dei grandi parcheggi scambiatori in funzione dei fruitori della mobilità aerea. In questo contesto il movimento di passeggeri che utilizzano il Pisa Mover sembra essere insufficiente a ripagare l’investimento, e in quel caso il costo del risultato mancante ricadrà sulle casse del Comune, ovvero dei cittadini pisani. Ebbene, se questo dato è più o meno reale, occorre fare chiarezza il prima possibile. E fare chiarezza significa trovare il modo di rendere produttivo l’uso del parcheggio scambiatore allargando le sue potenzialità di mercato verso gli utenti dell’aeroporto.
Prima si fa è meglio è, anche per evitare che questo tema diventi il tormentone della campagna elettorale.
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