L’avvio di questa settimana parlamentare è segnato da alcuni “piccoli” provvedimenti significativi e da alcune novità importanti. È stata approvata una nuova disciplina sull’abbattimento delle barriere architettoniche e una legge che prevede misure per contrastare il finanziamento delle imprese produttrici di mine antipersona e di munizioni a grappolo. Inoltre è stata opportunamente rinviata una proposta volta a salvare i manufatti abusivi.
Ma la novità più rilevante riguarda la manovra economica. Al senato si sta discutendo il Documento di economia e finanza che prevede due atti da sottoporre al voto. Il primo è lo scostamento dal vincolo del deficit che consente, nel nostro caso, di evitare l’attivazione delle clausole di salvaguardia che obbligherebbero all’aumento dell’Iva; il secondo è composto dagli indirizzi sulle scelte di utilizzazione delle risorse disponibili. E’ su questo secondo punto, il Def, che Articolo UNO-Mdp e Campo Progressista avevano chiesto con l’incontro di ieri, fra Gentiloni e Pisapia, Laforgia e Cecilia Guerra, un cambiamento nelle politiche economiche attraverso misure a sostegno dei settori più deboli della società. I più poveri e i giovani. Nello specifico con l’abolizione del super ticket nella sanità, tutele anti precarietà per i giovani assunti con le incentivazioni, investimenti nella scuola e nell’università e un piano nazionale di interventi finanziati sulla cura del territorio come logica della prevenzione. Ebbene, le risposte del Governo sono state, almeno finora, decisamente negative. Si vuole andare sulla vecchia strada, quella che in questi anni ha aumentato le precarietà, le insicurezze sociali, le diseguaglianze. Allora è scattata l’esigenza di una risposta in grado di rilanciare l’attenzione della sinistra verso i cittadini che hanno pagato e pagano di più il peso della crisi. Per questo i gruppi parlamentari di Articolo UNO-Mdp hanno deciso di votare a favore dello scostamento, su cui occorre la maggioranza qualificata, e di contrastare invece le previsioni del DEF. Si tratta di una decisione forte, di presa di distanza dalla maggioranza, una rottura che comunque lascia aperta la disponibilità a valutare un reale cambiamento, se avviene, nelle scelte del Governo in sede di legge di bilancio. Legge che seguirà a ruota il DEF e ne prevede lo sviluppo in orientamenti puntuali e concreti. Dunque il Governo e la maggioranza sono ancora in tempo ad agire per fare le scelte giuste e salvaguardare l’unità della coalizione. Ma le probabilità, visti i precedenti, sono assai poche, anche perché presuppongono un mutamento politico finora considerato inammissibile. Vedremo …
In scala più ridotta, come Collegio dei Questori, abbiamo fatto il punto sulle previsioni tendenziali del bilancio della Camera per il periodo 2018-2020 riconfermando l’impegno per il contenimento della spesa sviluppato in questa legislatura e attivando la richiesta della dotazione finanziaria per il prossimo anno con la riduzione di 50 milioni, come si è fatto tutti gli anni dal 2013 in poi.
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